Alcuni lettori di fantascienza, pur apprezzando il romanzo, hanno espresso una loro perplessità su Il Canto Oscuro.
La mancanza di una tecnologia avveniristica e visionaria, capace di incidere in maniera visibile e “drammatica” sul quotidiano. Hanno ragione… Tale scelta è stata voluta. Ho riflettuto parecchio su questo punto.
Al di là del fatto che cose che diamo per scontate, come il telefono e l’automobile, ad inizio del Novecento generavano ancora un sense of wonder, vi è un problema legato alla natura delle macchine di Babbage.
L’informatica ha cambiato direttamente la nostra vita quando è divenuta distribuita, grazie alla miniaturizzazione. Cosa difficile per ingranaggi e caldaie.
Per questo il ruolo dei computatori è simile a quelli dei nostri mainframe o dei grandi computer degli anni Sessanta e Settanta, portatori di un’influenza indiretta e impalpabile sul quotidiano.
Monumenti al progresso, capace di colpire l’immaginario collettivo e strumenti tramite cui la burocrazia aumenta il controllo sulle nostre vite
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