San Pietro e Paolo

Oggi è San Pietro e Paolo, festa grande per l’Urbe. dalle tante tradizioni che si rinnovano ogni anno, come la benedizione e la consegna dei pallii, una stretta fascia di stoffa tessuta nella lana bianca di due agnelli allevati dai monaci trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane, benedetti dal Papa a Sant’Agnese fuori le Mura e tessuto dalle suore di clausura di Santa Cecilia in Trastevere, agli arcivescovi metropoliti da parte del Papa.

Oppure, ai “vesperoni”, la vestizione con gli abiti solenni della statua di San Pietro custodita nella basilica vaticana.

O la girandola di fuochi d’artificio di Castel Sant’Angelo, trazione che iniziò nel 1481, per celebrare il pontificato di Sisto IV. Spettacolo pirotecnico alla cui progettazione lavorarono Michelangelo e il Bernini e raccontato nelle pagine di Charles Dickens e nei sonetti di Gioacchino Belli, immortalato nelle stampe di Piranesi e nelle opere dei grandi pittori del passato, si ritrova già nei racconti dei Maestri delle Celebrazioni Liturgiche dei Papi di un tempo, come Paride De Grassis, Fulvio Servanzio e Paolo Mucanzio vissuti tra il 1500 e il 1600.

Evento interrotto nel 1861 e tornato in vita nel 2008… Il che può essere lo spunto per rinnovare un’altra tradizione interrotta dal 1937: l’illuminazione della Basilica di San Pietro che in questa ricorrenza si accendeva all’improvviso delle luci di migliaia di fiaccole e lanternoni sapientemente accesi da squadre di “sampietrini” che si calavano con un sistema di corde molto ingegnoso.

Nel 1780 Goethe ci descrive così la sua meraviglia davanti a tale spettacolo:

“L’illuminazione è uno spettacolo del mondo fantastico delle fiabe; non si crede ai propri occhi…Le belle forme del colonnato, della chiesa e della cupola, da prima tutto in un’ardente cornice di fuoco, e, dopo circa un’ora, in una massa rovente, è spettacolo unico e magnifico a vedersi. Basta pensare che l’edificio immenso serve in questa circostanza solo di palco, per comprendere facilmente che una cosa simile non può esistere al mondo. Il cielo era completamente sereno, e splendeva la luna, che smorzava dolcemente col suo chiarore il fuoco dei lumi; solo in ultimo, quando tutto, durante la seconda illuminazione, fu una vampata sola, anche il lume della luna apparve spento.”

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