Do visibilità ad un interessante saggio di Sergio Ragno sulla scrittura creativa, pubblicato su Avas
Mettiamo che un autore scelga come tema la conflittualità di una coppia. A questo punto lo scrittore sa già che deve costruire come minimo due personaggi e un avvenimento e la loro interazione. Questi due personaggi vanno a questo punto collocati in un percorso narrativo, un evento, che sia più aderente alla realtà possibile, un avvenimento quotidiano che ci porta a scoprire le loro personalità e la loro conflittualità. Ad esempio potremmo decidere di mettere questi due coniugi in un centro commerciale mentre vanno a fare la spesa. A questo punto si può procedere con la stesura dei punti.
Tema: conflittualità tra uomo e donna.
1)scegliere il punto di vista. (Il punto di vista di lei, quello di lui o quello straniante)
2)scegliere se raccontare in prima o terza persona (sempre meglio optare per la terza persone)
Tracciatura della mappa
a)arrivo al centro commerciale in macchina
b)i coniugi ci sono andati per comprare un tappeto
c)interazione con il personale del centro commerciale
d)la fila alla cassa
e)ritorno al parcheggio per riprendere la macchina.
Come si può notare il progetto base su argomenti piuttosto scontati. Il tema del conflittuale, la quotidianità di una coppia e la cosa che ci può sembrare più banale possibile è il fare la spesa.
Facendo ben attenzione a non scindere il tema di un racconto dalla storia perché il risultato potrebbe non dare un buon risultato. “Il significato dev’essere incorporato nella storia, calato nel concreto”
Il timore di ogni scrittore sta proprio quello di evitare a tutti i costi la banalità e spesso questo lo porta a scrivere di qualcosa troppo intimistico o a perseguire idee incomprensibili. Avere un progetto basato su cose semplici, facilmente riconoscibili è un vantaggio poiché il percorso che tracciamo per il nostro lettore è molto visibile, di facile individuazione. Quello che fa la differenza, quello che rende un progetto del genere non banale, è la narrazione. Un semplice avvenimento in narrativa deve trasformarsi in un evento eccezionale, irripetibile, un evento che vale la pena di raccontare.
“Erano già diversi giorni che andavo in giro con queste parole in testa: ‘stava passando l’aspirapolvere quando squillò il telefono.’ Sentivo che dietro quella frase c’era una storia che voleva essere raccontata.” R. Carver.
Andiamo ad analizzare i vari punti di questo semplice progetto:
Prima di tutto bisogna caratterizzare bene i personaggi evidenziando in modo particolare i loro difetti e i loro vezzi. La descrizione fisica aiuta spesso a delineare la psicologia del personaggio, ma più di tutto quello su cui occorre lavorare è tutto il pacchetto comunicativo del personaggio, cioè non solo l’aspetto strettamente linguistico (in realtà potremmo decidere di non farli mai parlare o farli parlare poco), ma soprattutto tutto quello che in comunicazione viene annoverato come paralinguistico: gesti, atteggiamenti, mimica facciale eccetera.
Una volta terminata questa operazione seguiamo la mappa.
A) L’arrivo al centro commerciale: i due coniugi sono in macchina. Cosa può succedere in un tragitto cittadino che rende il nostro avvenimento un evento da raccontare? Un incidente, la vista di un incidente, il traffico, un automobilista che fa una pazzia, il lavavetri al semaforo, la difficoltà di trovare un posto per la macchina. Tra l’altro si potrebbe sfruttare questo breve tragitto per presentare al lettore i due personaggi con un dialogo tra loro, magari mettendo in evidenza il conflitto che c’è tra loro, tutto questo mentre fuori dall’abitacolo s’inscena la banale vita quotidiana.
B) La scelta del tappeto: la cosa più scontata è che il personaggio femminile ha già deciso cosa comprare mentre il personaggio maschile asseconda le scelte della moglie pur non essendo d’accordo (cliché). Potrebbe essere interessante in questo caso analizzare il pensiero di lui per consolidare il nostro tema, la conflittualità. Tuttavia si potrebbe decidere di procedere invertendo i ruoli. Cioè lui è quello che decide come arredare la casa e lei che subisce la sua influenza.
D) Interazione con altri personaggi: in questo caso entrano in gioco altri personaggi. Ad esempio la commessa o del commesso che li aiuta a scegliere(ogni nuovo personaggio introdotto dev’essere sempre visibile). Può essere un altro elemento che utile per evidenziare la conflittualità dei due coniugi. I due, alle domande della commessa o del commesso potrebbero dare risposte contrapposte tra loro. Magari si potrebbe inscenare una serie di ammiccamenti tra il personaggio commesso e uno dei due coniugi.
E)La noiosa lunga fila alla cassa ci può essere utile per inserire un altro dialogo tra i due personaggi. In questo caso non è solo utile per sottolineare ancora una volta il conflitto che c’è tra loro ma ci occorre anche per inserire un elemento importante della narrazione cioè il climax (l’esclation degli eventi). Il conflitto, che fino a questo punto è stato solo sottinteso viene fuori, esplode o sta per esplodere
F)Di nuovo al parcheggio: il cliché più classico di una scena del genere è che lui non riesce più a ritrovare la macchina e lei che gli sta nelle orecchie a punzecchiarlo con i te l’avevo detto. Credo che molti di noi si siano trovati in una situazione del genere o direttamente o indirettamente. Sarebbe dunque un ottimo espediente utilizzare questo cliché per innalzare l’asprezza del conflitto e di conseguenza la curva del nostro climax. Nella parte finale però è sempre suggeribile inserire gli elementi di anticlimax. Cioè il parossismo che si è creato deve sfumare. Il finale nelle narrativa di qualità è spesso in dissolvenza e l’anticlimax è assolutamente necessario per ottenere questo effetto.
I punti tracciati qui di sopra serviranno comunque da mappa. Non rappresentano il racconto, l’opera narrativa in sé. Potremmo definirli una sinossi, ma niente di più. L’opera narrativa di qualità dipende dagli elementi inusuali e originale che lo scrittore riesce a inserire all’interno di ognuno di questi punti. La cosa che distingue una narrazione di qualità da una banale sta proprio nell’uso delle particolarità. Le particolarità sono quelle che permettono a un progetto simile, scontato, di vita quotidiana, di diventare un buon racconto. ecco la particolarità è di sicuro il frutto della creatività dell’autore.
Analizzando, a titolo d’esempio, il punto E) mi viene in mente una scena del film di Quentin Tarantino Jackie Brown.
Jackie Brown è una hostess di una linea aerea che per arrotondare fa da corriere per un trafficante di denaro sporco. La donna organizza una delle sue consegne in un centro commerciale. Il trafficante, che sa di essere seguito dall’FBI, non può esporsi e quindi invia il suo socio fidato (Robert De Niro) a prelevare i soldi. Il piano però prevede che la hostess lasci in un camerino di una boutique femminile una borsa contenente i soldi. Il malvivente è dunque costretto a mandare la sua ragazza, della quale non si fida, insieme al suo socio per poter effettuare il prelievo. I due, dopo una serie di gag in stile Tarantino, che tra l’altro sottolineano una crescita della conflittualità tra la strana coppia (climax) riescono in modo rocambolesco nell’operazione. Eludendo il pedinamento di alcuni agente dell’FBI, raggiungono il parcheggio e lì prende corpo la classica scena quotidiana della ricerca della macchina. Lui non riesce a trovarla perché, come accade generalmente, l’uomo non prende mai il numero del posto del parcheggio. La ragazza nel frattempo fa quello che ogni donna fa in questo caso. Punzecchia l’uomo con sfottò irritanti e i te l’avevo detto.
La cosa eccezionale di questa scena è come Tarantino riesce a far sentire partecipe lo spettatore a questo climax (specie lo spettatore maschile) facendolo immedesimare nel crescente nervosismo dell’uomo proprio perché usa un cliché molto scontato. Osservando questa scena allo spettatore torna in mente quello che lui proverebbe in una situazione del genere: si sente irritato dalla vocina stridula della donna e quello che pensa in quel momento è quello che pensa tutte le volte che si è trovato in una situazione simile, cioè che ammazzerebbe volentieri la sua partner. Ecco una persona normale, nella vita reale, potrebbe avere questo pensiero che però non si trasforma in azione. Nel caso del film di Tarantino però ci troviamo un personaggio irritato come un marito dalla moglie che è un malvivente ed è armato. A un certo punto, superato il limite della pazienza il personaggio prende la pistola e uccide la ragazza. Questo è l’elemento che contraddistingue lo stile narrativo di Tarantino ma è anche un elemento di empatia con lo spettatore.