A Roma esistono anche catacombe iellate, mai completamente esplorate e abbandonate a se stesse. Un esempio è quella detta di San Castulo si trova a un chilometro da porta Maggiore, esattamente sotto l’acquedotto di Claudio, all’altezza del Pigneto.
Secondo la tradizione Castulo, cubicularius, maggiordomo di Diocleziano, nascose parecchi cristiani, tra cui papa Gaio, nella sua casa del Palatino, adiacente al Palazzo Imperiale. Tradito da un certo Torquato, venne arrestato, torturato e sepolto vivo sotto una massa di sabbia, in una fossa sulla via Labicana.
Il corpo fu recuperato e sepolto nell’omonica catacomba,assieme al martire Statonico, visitata dai pelligrini sino all’ottavo secolo. L’ultima traccia documentale è nel Liber Pontificalis, in cui si narra come Pasquale I facesse recuperare le loro reliquie, per trasferirle a Santa Prassede
La catacomba si sviluppava su due livelli, sfruttando i numerosi cunicoli di antiche cave di pozzolana che erano oramai abbandonate; le gallerie si trovano 12 metri sotto la superficie e furono scoperte e documentate dal Fabretti nel 1672 che l’attribuì a Castulo grazie ad un iscrizione, di cui però si discute ancora l’autenticità
La catacomba, per la sua posizione, fuori mano e lontana dagli itinerari dei pellegrini fu dimenticata, e riapparve solo nel 1864 durante la realizzazione della linea ferroviaria Roma-Napoli
Numerose gallerie furono distrutte a causa dei lavori di sterro. Fortuna che il De Rossi tenne traccia dei ritrovamenti.
Altre gallerie furono trovate per caso a ridosso dell’acquedotto Claudio-Felice ed intorno al 1890 per la realizzazione della linea Portonaccio-smistamento.
Nel 1914 furono individuate gallerie riferibili alla stessa catacomba durante la realizzazione della chiesa di S. Elena.
Nel 1943 alcune bombe misero in luce altre gallerie; di fatto, ogni scoperta è stata distruttiva
Oggi le gallerie sopravvissute sono dimenticate e non valorizzata. Secondo racconti locali, più o meno fondate, dovrebbero esistere altre gallerie, utilizzate come cantine o depositi, ma mai esplorate.
Tuttavia, come evidenziato dalla foto, a ridosso dei binari della linea ferroviaria, dove questa viene scavalcata dalla Casilina Vecchia, nei pressi del Mandrione, nascosti dai cespugli si trovano alcuni cunicoli facenti parte del complesso cimiteriale che risultano recintati ed inaccessibili, come evidenziato nella foto che ho preso da un sito di amanti delle reflex
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