Ai più può sembrare strano, ma l’equazione democrazia uguale elezioni è abbastanza recente, visto che si è imposta solo con la Rivoluzione Americana.
Nell’antichità classica, le elezioni venivano considerate uno strumento tipico dell’ologarchia, presupponendo una selezione della classe dirigente che secondo i greci avrebbe tolto a tutti la possibilità di governare la polis.
Per i greci, lo strumento principe della democrazia era il sorteggio: non era solo una posizione teorica.
Ad Atene, ad esempio, il Consiglio dei 500 (Bulé),comitato permanente di governo in nome dell’ecclesia (assemblea generale del popolo) era formato sorteggiando dalle 10 tribù territoriali 50 delegati a cadauna. Ovviamente, per evitare situazioni imbarazzanti, i sorteggiati dovevano superare un’esame.
Meccanismi analoghi furono in uso nei comuni medievali. A Firenze, per esempio, era prassi comune distribuire le cariche per sorteggio.
Idee che a noi moderni possono sembrare strampalate, ma che avevano una loro logica, nel volere minimizzare il potere di lobby e di gruppi di interesse.
In uno stato moderno, come si potrebbe applicare in maniera sensata un meccanismo del genere ? Sulle Scienze di questo mese, Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda, Cesare Garofalo, Salvatore Spagano e Maurizio Caserta si pongono questa domanda.
Per prima cosa, definiscono una funzione per valutare l’efficienza legislativa di un Parlamento, basata sulle leggi della stupidità di Cipolla.
Per farla breve, l’efficienza dipende da due parametri: numero di leggi approvate, impatto sul benessere sociale (e qui secondo me è il primo punto debole dell’analisi, sia perchè questa è una grandezza “soggettiva”, sia perchè a propri, essendo la società un sistema caotico, è difficile definire gli effetti a medio lungo termine di qualsiasi legge… Un’ennesima conseguenza dell’efetto farfalla)
Dalla funzione che determinano, l’efficienza parlamentare e minima sia nel caso di parlamento puramente sorteggiato, sia in quello puramente eletto.
Per cui, utilizzando i metodi di ottimizzazione, hanno determinato una funzione che permette di stabilire le condizioni di massima efficienza: funzione dalla differenza tra parlamentari eletti dalla maggioranza e quelli eletti dall’opposizione.
Maggiore è questo delta, maggiore è la percentuali di parlamentari sorteggiati dal popolo.
Quindi il loro sistema elettorale è basato su due step: elezioni e poi in funzione dei risultati, ripartizione di un tot numero di seggi, variabili ogni volta.
Proposta che mi lascia qualche perplessità. Dal punto di vista della teoria della rappresentanza, pur non garantendo quella ideologica, garantisce quella sociale, per la legge dei grandi numeri.
Però, parlando in termini matematici, quanto è corretto rappresentare con una gaussiana un sistema complesso ?
Poi nella pratica: chi mi garantisce la razionalità, l’eticità e la neutralità ideologica dei sorteggiati, ossia il fatto che si schierino da una parte o dall’altra, con la possibilità di alterare i risultati elettorali ? Che sarebbe successo ad esempio ai tempi della vittoria risicata di Prodi ?
Nell’immagine è il Kleroterion, lo strumento usato ad Atene per sorteggiare i membri delle giurie popolari… Forse per la Bulè si usava qualcosina del genere
P:S. Non fatemi domande strane che non ho la più pallida idea di come funzioni quell’attrezzo 😀
Errata corrige: qui viene spiegato dignitosamente http://www.agathe.gr/democracy/the_jury.html
Aggiungo due segnalazioni di cui non mi ero accorto: il sito del professor Luchino http://www.pluchino.it/parliament-ita.html uno degli autori dell’articolo su Scienze e il link del libro Democrazia e sorte http://www.amazon.it/Democrazia-sorte-Ovvero-sorte-democrazia/dp/8897909019/ref=sr_1_4?s=books&ie=UTF8&qid=1351248673&sr=1-4 in cui immagino si approfondiscano i temi del libro… E che comprerò appena disponibile, perché l’argomento, come si è capito, mi interessa moltissimo
Mentre questo è l’articolo originale in inglese, molto ben fatto e che chiarisce alcuni dubbi che mi erano venuti leggendo Le Scienze http://arxiv.org/pdf/1103.1224v2.pdf Complimenti ai relatori