Seconda analisi sondaggi

Riprendo la mia analisi settimanale dei sondaggi: per prima cosa, gli indicatori di dispersione rispetto alla media dei voti attribuiti alle coalizioni, continuano ad essere ampi. Concretamente, la volatilità del voto degli italiani, continua ad essere alta, quindi i giochi sono ancora aperti.

Seconda cosa, mi sono divertito, utilizzando i rapporti incrementali e le equazioni di Volterra, ad analizzare i trend

Coalizione Bersani: Sempre avanti, ma con un grosso problema. Il primo è che continua senza sosta l’emorragia dei voti. Secondo alcuni sondaggi, il delta con la colazione di Berlusconi è intorno al 3%, minore dell’indice di dispersione.

Altro dato interessante e che il suo tasso di decremento è maggiore del tasso di incremendo dei voti della coalizione Berlusconi.

Significa in termini pratici due cose: che la perdita dei voti dipende più dagli errori della coalizione che dalle capacità dell’avversario e che la maggior parte dei voti non va a Berlusconi, ma ad altri soggetti elettorali.

Quale sono le cause di questa Caporetto ? A mio avviso, sono tre. La prima, Bersani che sta sbagliando la campagnia elettorale, emarginandosi dall’immaginario e facendosi percepire come politicamente irrilevante. Il rimedio a questo pensato dai suoi spin doctor, coinvolgere Renzi, rischia di essere peggiore del male. Significa infatti ammettere che il risultato delle primarie stato sbagliato e che Bersani non è la persona più adeguata a guidare la coalizione

La seconda, il fatto che la coalizione stia stia dissipando il principale vantaggio sull’avversario, quello della serietà e della credibilità (e ce vuole…) Cambiando opinione ogni tre per due, disorienta tutto l’elettorato d’opinione che, grazie alle primarie, avrebbe votato PD

L’ultimo è l’emorragia dei voti di SEL verso Ingroia, dovuta al suo essere tra l’incudine e il martello. Per mostarsi affidabile e non dare il destro alla propaganda avversaria, Vendola ha evitato di assumere posizioni troppo di Sinistra. Ma questo sta scontentando il suo bacino elettorale

Coalizione Berlusconi: il tasso di incremento è costante, quindi tutti i commentatori del PD che hanno parlato di fine della rincorsa o non sanno fare due conti in croce, probabile, o mentono sapendo di mentire.

Ora, se estrapolassimo i trend allo stato attuale, tra un mese Berlusconi vincerebbe con un buon margine. Ma per fortuna di Bersani, la situazione non è così immediata.

Al di là dei cigni neri, eventi inaspettati che possono cambiare l’umore degli elettori, il tasso di crescita o decrescita elettorale non è lineare, ma segue l’equazione di Volterra, ossia si stabilizza asintoticamente dopo un break point.

Dai conti, molto spannometri e poco attendibili che mi sono fatto, il break point di decrescita della coalizione Bersani è intorno al 32%, mentre quello della coalizione Berlusconi è del 31%.

Se dovessi puntare su un risultato, immagino una situazione analoga al secondo governo Prodi. Testa a testa, con un lieve prevalenza della Coalizione Bersani, al di sotto però del margine di incertezza dovuto ai brogli

Movimento 5 stelle: Sta salendo, con trend in crescita. Il paradosso di Grillo è che, nonostante sia un teorico del web, ottiene i voti quando si dedica al più antico metodo di propaganda elettorale, il comizio in piazza.

E ho il sospetto che sia cannibalizzando molti voti che altrimenti sarebbero andati al PD

Monti: Se i voti del PD si stanno spostando su Grillo, a chi prende voti Berlusconi ? Da questa lista che sta perdendo consensi.

Il motivo è semplice: Monti è un caso da manuale su come non si debba fare la campagna elettorale.

Ci si propone come rinnovatori, presentando vecchi politicanti come Casini, Cesa e Fini.

Invece di difendere le decisioni prese dal proprio governo, le si sconfessa.

Invece di proporre un’agenda innovativa, si è al traino delle proposte di Berlusconi, anche le meno sensate.

Infine, nonostante sia da ammirare il coraggio, l’utilizzo dei social network rischia di essere controproducente

Ingroia: Cresce prendendo i voti da Vendola, limitandosi a dire cose di Sinistra.

E’ la sua forza, ma anche il suo limite: perchè al di sopra di un certo valore, non può crescere, non essendo attrante per altri settori dell’elettorato

Un pensiero su “Seconda analisi sondaggi

  1. Pingback: Terza (ehm) analisi dei sondaggi | ilcantooscuro

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