Qualche annetto fa, curai una mostra a Milano, intitolata Turing Test per la defunta galleria New Ars Italica, in cui si affrontava il tema dell’Intelligenza artificiale.
Nonostante l’ingratitudine di qualche artista, che ha applicato la damnatio memorie sul mio lavoro, nonostante abbia continuato a usare a destra e manca il testo del mio catalogo, posso dire di esserne stato molto soddisfatto.
Qualche giorno fa mi è tornato sotto gli occhi un video del buon Ignazio Fresu, in cui si presentava Oracolo, una sua opera, bella e suggestiva, presentata in quell’occasione.
Mi è venuta un poco di nostalgia… E soprattutto debbo ringrazia Ignazio perchè mi ha permesso di recuperare il testo della presentazione di quella mostra che pensavo definitivamente perduto… Eccolo qui…
Dalla sua nascita, The New Ars Italica ha sempre avuto l’ambizione di essere qualcosa in più di una semplice galleria d’arte: una factory creativa e di incubatrice di idee, capace di dar voce alle idee forti ed eretiche della cultura italiana.
Voci differenti, contrastanti, ma accomunate dallo sforzo eroico di andar oltre la crisi del Postmoderno. La politica culturale di The New Ars Italica è porre gli artisti dinanzi a temi culturali forti, dando possibilità di riflettere e portare avanti senza condizionamenti la loro ricerca.
In questo continuum si pone la mostra Turing Test, realizzata in collaborazione con la società Your Voice.
Collaborazione fondata sul fatto che entrambe le aziende, nel loro ambito specifico, sono focalizzate sulla ricerca, sul coraggio e sull’innovazione, cose purtroppo rare in un’Italia sempre più apatica e ripiegata in se stessa.
Turing Test è specchio immediato di tale collaborazione, essendo una mostra basata sul concetto che Scienza ed Arte, pur avendo in comune il soggetto e l’oggetto della propria ricerca, sono riflessioni dell’Essere su se stesso, son di fatto mutuamente irriducibili l’una all’altra come linguaggio e paradigmi.
Questa alterità non genera mutismo, perché vi è una cosa che le accomuna: l’Io, permette la loro contaminazione negli ambiti della Teknè, gli strumenti che l’Uomo utilizza per dar forma e senso al mondo, sia la Prassi, l’azione.
Proprio questo è l’ambito della Mostra: il confronto tra ricerche estetiche, tra le più disparate, e la tecnica, i prototipi di Robot generati dall’Industria e dalla Ricerca, generando metafore ed assonanze.
Perché il Robot, l’Intelligenza Artificiali, non sono che immagini che noi costruiamo dell’Altro, specchi delle nostre paure e sogni
P.S. anche se all’epoca non avrei mai pensato di diventare scrittore di fantascienza, ne subivo già il fascino 😀
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