Prossimi a Steampact 1813 – Vis Vaporis

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Siamo quasi prossimi a Steampact 1813 – Vis Vaporis e alla nuova presentazione de Il Canto Oscuro.

Non vedo l’ora di:

1) Rompere le scatole agli amici di Edizioni Scudo
2) Organizzare un bel picnic secondo la tradizione locale, con corallina, pizza di Pasqua,cioccolata fondente, porchetta, coppiette, pecorino e se si trovano fave… Tutto accompagnato da romanella, ma di quella seria, ottenuta dalla rifermentazione spontanea del Cannellino…. In pratica ciò che mangiavano e bevevano i personaggi del mio romanzo durante le loro gite fuori porta 😀
3) Incontrare e confrontarmi con tanti artisti e scrittori che si dedicano allo steampunk che pare essere il genere letterario dell’anno

Visto che il momento si avvicina, ecco qualche segnalazione in giro per la rete.

Ne hanno parlato Fantascienza.com, Lega Nerd, Roma Post e il blog della Kipple

P.S: Complimenti a Dario Tonani, ospite del festival, che è nelle ESFS Awards Nominations 2013 !

La macchina della paranoia

Nei lunghi pomeriggi trascorsi a far la fila alla ASL, mi ha fatto compagnia il mio Kobo, ottimo regalo natalizio

Tra i diversi libri che sto leggendo in contemporanea, quello che mi sta colpendo di più è

Philip K. Dick La macchina della paranoia di Antonio Caronia e Domenico Gallo

tra l’altro scaricabile gratuitamente dal sito di Agenzia X.

Credo che sia la prima volta che sia riuscito a divertirmi nel leggere un’enciclopedia… L’incubo della mia infanzia erano le ricerche… E tutte le volte che mi dovevo confrontare con quei libroni, così seriosi, che pretendevano di catalogare tutta l’esperienza umana, mi veniva il magone, perché temevo che non vi fosse più nulla da scoprire e su cui stupirsi.

Invece La macchina della paranoia, rispettando perfettamente lo spirito dickiano, non da certezze, ma invita a riflettere e a scoprire nuove interpretazioni dello scrittore

Perchè Dick è come le macchie di Rorschach, un insieme di specchi e enigmi, sui costruiamo le nostre visioni del Reale.

Di lui ne invidio la visionarietà e soprattutto la sua capacità indefessa di scrivere senza tregua, cosa che, per la mia leggendaria pigrizia, non sono capace di fare

Imparare dai rifiuti

Che fare quando un editore ti rifiuta un racconto ? La reazione istintiva è di mandarlo al diavolo, dandogli dell’incompetente.

Può capitare che l’editore sia miope, incapace di accorgersi che davani agli occhi ha non dico un capolavoro, ma un buon testo.

E’ successo con Il Canto Oscuro , una concorrente della Kipple lo giudicò impubblicabile, e con un racconto, scartato da una mediocre antologia e pubblicato in un testo più prestigioso.

Però, sono rarissime eccezioni… Se un testo è rifiutato, nella quasi totalità dei casi vi è un problema o di idea o di struttura narrativa o di stile.

Piuttosto che brontolare e riproporlo ad altre case editrici, meglio farlo decantare, rileggerlo a mente fredda, capendo ciò che non va, per poi rimetterci mano…

Muse, Il Femminile in mostra a San Gimignano

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Muse, Il Femminile in mostra a San Gimignano

a cura di Alberto D’Atanasio

Inaugurazione: 30 Marzo, Ore 17.00

Dal 30 Marzo al 21 Aprile 2013

Galleria Gagliardi Arte Contemporanea San Gimignano
Il femminile è stato posto da sempre come varco e porta di salvezza per l’uomo che, per natura, attribuzione e vocazione, è dedito alle cose della terra e della guerra. La donna per sua conformazione tangibile, è sede di immanente e trascendente. Tutto in lei è narrazione di eventi che superano la mera carnalità perché nella sua essenza abita la scintilla stessa dello Spirito della Creazione e quindi della creatività. Non a caso, le MUSE che ispirano gli artisti sono tutte entità femminili. La donna per predisposizione celebrale e per ereditarietà antropologica ha la capacità di percepire il sentimento prima che venga espresso verbalmente e ha l’arguzia del cuore, la ragione dei sentimenti, che precede la fredda razionalità del reale. Nella donna si riflette il carisma dei poeti e dei profeti: esse sanno carezzare sia il guerriero che il compagno, così il padre come il figlio ed ognuno riceve una voce che non ha suono ma si riconosce ugualmente come uno di quei canti che ricordiamo sempre in ogni tempo. La mostra “MUSE” non è solo un’esposizione di opere d’arte eseguite esclusivamente da donne, ma un percorso dove si riscopre un femminile che ha cambiato la storia nonostante tutto, nonostante tutti, nonostante noi.

Prof. Alberto D’Atanasio

In mostra opere di ANNALÙ, Marica FASOLI, Claudia GIRAUDO, Cristina IOTTI, Claudia LEPORATTI, Ilaria MARGUTTI, Stefania ORRÙ, Martha PACHÒN, Dorian REX, Roberta SERENARI, Tina SGRÒ, Emila SIRAKOVA, Paola STACCIOLI, Roberta UBALDI, Cristina VOLPI.
Galleria Gagliardi San Gimignano
Via San Giovanni, 57
53037 San Gimignano (SI)

Tel. +39 0577942196
galleria@galleriagagliardi.com
http://www.galleriagagliardi.com

Chi comanda? Scienza, mente e libero arbitrio

Chi comanda? Scienza, mente e libero arbitrio è un libro di Michael S. Gazzaniga che ho appena finito di leggere.

Libro che, nonostante le piccole dimensioni, è ricco di spunti interessanti.

Il primo è che come la coscienza possa interpretarsi in una chiave “caotica”, come proprietà emergente di un sistema.

Ciò che la genera, non è la potenza di calcolo, ma l’interazione tra processi neurali.

Ad un certo punto, queste raggiungono una massa critica tale da generarne, come le frasi un libro, un’entità interprete, finalizzata a giustificare a posteriori gli output di processi di livello più basso.

Entità il cui vantaggio evolutivo non è legata al singolo individuo, ma alla collettività, permettendo di rafforzare i legami sociali.

E qui nasce un secondo livello di interazione: la coscienza si modifica a contatto con l’ambiente e con il prossimo.

L’insieme di valori che guidano le nostre vite non sono immutabili, ma stumenti per favorire la cooperazione e la lotta contro una natura matrigna e si evolvono nel tempo, a seconda delle sfide che devono affrontare.

Riflessioni interessanti che pongono tanti stimoli a uno scrittore di fantascienza.

Primo, dato che sistemi caotici simili, a causa dell’effetto farfalla, possono avere proprieta emergenti diversissime, alieni o IA non è detto possano avere una coscienza simile alla nostra

Secondo, è più facile che la consapevolezza si sviluppi in una rete, come nei romanzi di Sawyer che in un computer come Hal 9000

Terzo, la coscienza per svilupparsi non può fare a meno del confronto con l’altro: quindi è difficile che IA consapevoli ci facciano fare la fine di Terminator o di Matrix

Intervista su Steampact 1813 – Vis Vaporis

Un frammento di un’intervista a Libreria Futurista, in cui si parla anche di Vis Vaporis

Convegno steam punk! fantascienza, fantastoria o che altro ?

Definire Vis Vaporis un convegno è riduttivo: è un festival, nel senso più ampio e ricco del termine, in cui intellettuali, artisti e semplici appassionati si radunano per divertirsi e confrontarsi.

Per riappropriarsi del Passato e ridisegnarlo a propria immagine e guardare con altri occhi il Presente.

Lo steampunk è qualcosa di più della fantascienza e della fantastoria.

E’ contestare il contemporaneo, con la sua volontà di omologazione, affermando il ruolo creatore dell’ Individuo.

All’Uomo massa, si contrappone il genio come Tesla o Edison. Al design monotono, che magari si nasconde sotto lo slogan Think different, la capacità dell’artigiano di creare cose sempre nuove.

Alla semplificazione totalitaria, minori sono le differenze, più semplice è controllarle, il caos dei paradossi

Letteratura e Steam Punk: un neonoir antagonista al minimal noir di /post WuMing o certo noir di audience facile attuale?

Lo steampunk non è un genere, ma una sensibilità trasversale che nutre diversi stili di scrittura.

Perchè si rapporta dialetticamente con la letteratura dell’Ottocento. Può essere avventura, se guarda a Verne o al nostro Salgari.

Commedia, se fa riferimento alla tradizione dell’opera buffa di Rossini, Giallo se riflette Conan Doyle o persino noir, se guarda a Poe.

La sua forza, come dicevo, è nel suo sguardo obliquo che mostra le contraddizioni della nostra Realtà. E’ un mostrarsi allo specchio per strapparsi la maschera.

Cosa che la letteratura “mainstream”, con il suo seguire ‘apparente, spesso non è più capace di fare

Il tuo Steam Punk… attraversamento o altre puntate ?

Da una parte è un momento di passaggio: non voglio fossilizzarmi… Per fortuna grazie all’ Edizioni Scudo, a Mr Giobblin e Mela Avvelenata, mi sto mettendo in discussione, esplorando nuovi generi.

Dall’altra… Trovo che i  personaggi  de Il Canto Oscuro abbiano ancora tanto da dire. Per questo li sto mettendo alla prova, nel seguito a cui sto lavorando, ponendoli in un contesto diverso da quello a cui erano abituati, rompendo le loro certezze.

Poker

Partita a Poker. E’ questa la definizione più esatta di quanto sta accadendo a Cipro.

Da una parte la Germania, con il suo solito obiettivo di scaricare i costi della mancata riforma del suo sistema bancario sugli altri partner europei.

Come sempre, Berlino ha seguito la solita strategia: demonizzazione dell’avversario, stavolta guidata direttamente dai suoi servizi segreti, in cui ci si scorda di ricordare alla sua opinione pubblica alcuni particolari insignificanti tipo che le banche cipriote rispondono ai dettami di Basilea III più di quelle germaniche o che il suggerimento di investire in titoli greci provenne dalla BCE. Oppure che Malta, Lussemburgo, Slovenia sono nella stessa condizione

Paradossalmente, se l’isola mediterranea fosse stato meno “europeista”, la sua crisi non si sarebbe verificata.

Dall’altra Cipro, che difende con le unghie e con i denti la base finanziaria della sua economia, rilanciano un piano basato sui i seguenti assunti: la creazione di una «bad Bank» pubblica dove inserire tutti gli asset «tossici» degli istituti di credito ciprioti, stabilendo apposite restrizioni per evitare una fuga di capitali; l’emissione di 2 o 3 miliardi di speciali obbligazioni da parte di una società privata di nuova costituzione (per evitare che il debito finisca nei conti dello Stato) garantite dai proventi dello sfruttamento dei giacimenti di gas; il trasferimento diretto allo Stato di 2 o 3 miliardi di riserve dei fondi previdenziali delle società telefoniche ed elettriche; una tassa di emergenza da 3,7 miliardi; la ristrutturazione del prestito russo del 2010 da 2,5 miliardi.

Idee sensate che però andrebbero contro gli interessi bancari tedeschi.

Stavolta però, in questa mano le carte migliori ce l’hanno i levantini.

Da una parte c’è il

muoia Sansone con tutti i filistei

Se le banche cipriote falliscono, al di là dei soldati e pensionati inglesi che si troverebbero al verde, vi sarebbe la crisi di quelle russe, esposte nei loro confronti per 30 miliardi d’euro e la grossa difficoltà di quelle tedesche, che vedrebbero scomparire nel nulla 6 miliardi di esposizione.

Il che può avere a medio termine effetti sistemici assai gravi.

Dall’altra i bluff, come la cessione delle basi militari a Putin o le misteriose riserve marine di gas e di petrolio che potrebbero fare gola a molti

Come andrà a finire la partita ? In un mondo razionale, si troverebbe un compromesso, visti che i margini di accordo sono elevati… Ma in questa Europa di folli, di razionalità in giro purtroppo se ne vede poca

Dune di Alejandro Jodorowsky

Il buon vecchio Minuetto Express ha lanciato un nuovo concorso, stavolta non dedicato a racconti, ma a recensioni cinematografiche.

Embè, che ce vo, potreste rispondermi… In verità, la cosa è molto più intriganti, poichè si tratta di recensire film ucronici, che potevano essere e invece non sono stati.

Io provo con Dune di Alejandro Jodorowsky

Dune: un film che sicuramente non lascia indifferenti. O si ama o si odia.

Alcuni miei amici lo venerano oltre ogni immaginazione. Altri lo definiscono una porcata pazzesca. Molti lo suggeriscono come un’ottima cura contro l’insonnia.

Stanco di questi pareri discordanti e approfittando degli sconti alla bancarella di dvd a Piazza Vittorio, ho deciso di vederlo.

Nonostante l’in bocca al lupo dell’indiano che me l’ha venduto, non ho cominciato a russare dopo dieci minuti.

Se dovessi utilizzare un paragone pittorico, Jodorowsky è come Luca Giordano: barocco, visionario, dalla grande tecnica visiva, ma totalmente indifferente all’oggetto della rappresentazione.

Mi spiego. La trama di Dune segue fedelmente quella del romanzo di Herbert, eppure rimane sempre l’impressione che a Jodorowsky della storia non importi nulla.

Che siano narrate le avventure di Paul Atreides o di Cenerentola, queste sono solo un pretesto, per dare in modo al regista di dare fondo al suo personale universo onirico e mistico.

Per questo Jodorowsky dilata i tempi, accumula simboli su simboli, gioca con i piani temporali.

In suo aiuto, giunge la splendida scenografia, Moebius, Chris Foss e H. R. Giger, nel caratterizzare il look delle diverse casate, hanno fatto un lavoro incredibile e la colonna sonora dei Pink Floyd si fonde perfettamente con i paesaggi sahariani e le architetture degne di Gaudì

Questo sovrapporsi di immagini e stimoli, nei momenti migliori affascina, qualche volta, per fortuna rara, fa sbadigliare senza ritegno.

Fortuna che gli attori, con il loro mestiere, vengono spesso in aiuto alla storia.

Clint Eastwood è uno straordinario Leto Atreides. Volontè non mi piace molto come Duncan Idaho, manca di fisicità, mentre dignitosa è la prestazione di Claudia Cardinali come Lady Jessica è forse troppo giovanile.

Rutger Hauer è un poco legnoso nel ruolo di Paul Atreides, mentre una grande sorpresa è David Carradine.

Dalì è sorprendente come imperatore: nelle scene a lui dedicate giganteggia, con il rischio però di mettere in ombra gli altri personaggi.

Insomma, non mi è dispiaciuto. E’ un bel film… Certo se fosse stato mezz’ora più sarebbe stato un capolavoro… Però ce ne fossero di film di fantascienza così !

Soldiers

Stigliano

 

Mariarosaria Stigliano, reduce dalla mostra collettiva La parabola ieri oggi e domani, Museum of Israeli Art Ramat-Gan di Tel Aviv, è presente con due opere a grafite che sintetizzano la sua ricerca artistica:

“Per Stigliano l’arte è una fonte di pulsione, un conduttore di energia grafica. I segni sono tracce, orme di un racconto, monogrammi dell’immaginazione, vincolo e legame tra luce-colore, spazio-linea, utopia e realtà” (Mauro De Felice).

Il dinamismo del suo tratto porta alla mente note futuriste delle opere di Balla, che tra il 1913 e il 1914 si interessa maggiormente alla rappresentazione della velocità, in una rilettura contemporanea che è ormai divenuto il suo personalissimo linguaggio. Un anno separa le opere esposte eppure l’illusione consequenziale ne fa quasi un opera unica. Le guerriglie scatenatesi in quegli anni tra studenti e polizia nella Capitale sono il leitmotiv che le unisce come fotogrammi di un medesimo film. Domino e la fonetica apre la lettura dell’opera a soggettive interpretazioni.

L’ambiguità è esplicita e si rivela in quel compatto gruppo di soldati che svanisce, evapora in primo piano, lasciando intravedere le persone, smarrite e attonite che convulsamente vivono assistono a ciò che parrebbe irreale. La metropoli incombe su un asfalto bagnato su cui scivolano gli eventi. Soldiers è ciò che segue l’immagine precedente. I personaggi si disperdono, sono uniti solo dal segno grafico dell’artista, ma loro condizione di fragilità è manifestata dall’assenza corporea. Come fantasmi fluttuano tutti insieme senza sosta provando a non essere spettatori di se stessi.

MT

Il latrocinio di Cyprus

Ho fatto la mia solita chiacchierata con Thomas. Stavolta l’argomento non è la politica italiana che reputa sempre più un affascianante spettacolo d’arte varia, ma la questione Cipro

Come giudichi il prelievo forzoso ?

Se l’obiettivo era salvare i conti pubblici di Cipro, è stata una mossa di una stupidità sconvolgente

Addirittura ?

Sì, perchè la crisi non è sistemica: i flussi di cassa ordinari di Cipro sono in ordine e il debito pubblico “standard” è sostenibilissimo, tanto che gli investitori londinesi non hanno avuto problemi ad assicurare la maggior parte del debito pubblico antecedente al 2011, a fronte di eventi di haircut, ossia di taglio degli interessi

E allora perchè questo casino ?

Il tutto deriva dagli effetti delle manovre speculative tedesche del 2011: hanno messo in crisi i titoli sovrani dei partner mediterranee e le banche cipriote, pieni di titoli greci, considerati investimenti sicure, sono andate in crisi di liquidità.

Il balzo del debito pubblico è dovuto al tentativo statale di salvare le banche.

Il problema è che la soluzione proposta da Berlino va nella direzione opposta: il prelievo forzoso è un invito alla fuga di capitali.

E questa causerà un peggioramento della situazione, mettendo ancor più in crisi le banche e quindi lo stato cipriota

Un circolo vizioso ?

La questione è che a Berlino di salvare Cipro importa ben poco. Il suo obiettivo, e nei mesi scorsi è stato detto chiaramente, è spostare i flussi di cassa russi dalle banche cipriote a quel buco nero che sono le banche tedesche, nel tentativo di ritardare il loro collasso. Una forma di dumping finanziario, basato sull’utilizzo a proprio favore delle normative e delle istituzioni europee.

Il prelievo forzoso non serve a salvare l’isola, ma funge da avvertimento mafioso agli investitori

Però i tedeschi dicono che Cipro funge da punto di riclaggio per il denaro sporco della mafia russa

Lo è stato, sicuramente. Ma data la facilità con cui si fanno attualmente i trasferimenti di denaro e visto i tempi lunghi con cui è stata impostata questa operazione, il vostro Amato fu molto più furbo, questi capitali si sono volatizzati da mesi.

Se guardiamo i numeri, invece…

Guardiamoli

Il rapporto tra lo stock dei depositi bancari esteri, pari a 68,3 miliardi d’euro e il PIL cipriota è del’850%.

Di questo stock, il 40% è di correntisti inglesi, il 30% di correntisti russi, con un valore medio dei conti pari a 53.000 quindi riconducibili più a imprenditori che hanno investito a Limassol e un 17% di italiani.

E’ furto alla classe media

Il prossimo obiettivo ? L’Italia ?

Non credo. Io penso sia Malta, in condizioni simili a quelle di Cipro, ossia con gli asset bancari pari a otto, nove volte il proprio PIL e dove, i mesi scorsi, si sono trasferiti i conti dei magnati russi.

In qualche modo, sarà imposta a La Valletta una politica restrittiva che renderà convenienti le banche tedesche.

Per l’Italia, la questione è più complicata: benchè qualcuno a Berlino accarezzi un’idea “colonialista” nei vostri confronti, in generale sono stati impauriti dal risultato delle vostre elezioni, in cui la maggior parte dei voti sono andati a forze critiche nei confronti dell’UE e latentemente anti tedesche.

Un’altra ingerenza, come quella che ha portato a Monti o i maldestri interventi in campagna elettorale, e la Germania rischia di trovare a Roma un governo nemico.

Il che complicherebbe di molto i suoi tentativi di imporre un indirect rule all’Europa