Con un poco di ritardo, ma d’altra parte, meglio tardi che mai, Fantasy Magazine si accorge dell’esistenza de Il Canto Oscuro e lo recensisce, con un buon giudizio.
Una cosa che mi ha colpito, ma questo non vale soltanto per l’autore della recensione, molto professionale e preparato, e che ben pochi si siano accorti del richiamo, sia nello stile raccontato, sia nella trama, al buon Gadda solito affermare
La vita è uno gliòmmero e la scrittura che la rappresenta non può essere lineare e chiara
Lo Show, don’t tell è un’ottima scelta stilistica, ma limitandosi a rappresentare la superficie delle cose, nasconde il caos che vi è dietro che anima le azioni umane.
In cui non esistono trame comprensibili e in cui troppo spesso la fine definitiva ci cade addosso come lama di coltello, quando meno ce l’aspettiamo…