E’ il silenzio
dell’estate amara
interrotto dalle lagne
di grilli e cicale
E’ la solitudine
di un padre assente
schiavo di libri
e troppe parole
Non gli chiedo
che un gioco
o un poco
dell’attenzione
che regala
ai suoi versi
Non ottengo
che uno sbadiglio
o un gesto sgarbato
Lo invito
a liberarsi dai fogli
per scoprire
il fiore e il vento
ma nei suoi occhi
non leggo che vuoto
Dimentica biglie
nelle buche del Tempo.
In Egitto
l’Angelo della morte
non uccise i figli
ma i cuori dei padri
Non so se ho più paura
Della morte o della vita
Che mi resta