La figlia del poeta

balthus_012_pazienza_1943

 

E’ il silenzio
dell’estate amara
interrotto dalle lagne
di grilli e cicale

E’ la solitudine
di un padre assente
schiavo di libri
e troppe parole

Non gli chiedo
che un gioco
o un poco
dell’attenzione
che regala
ai suoi versi

Non ottengo
che uno sbadiglio
o un gesto sgarbato

Lo invito
a liberarsi dai fogli
per scoprire
il fiore e il vento
ma nei suoi occhi
non leggo che vuoto

Dimentica biglie
nelle buche del Tempo.

In Egitto
l’Angelo della morte
non uccise i figli
ma i cuori dei padri

Non so se ho più paura
Della morte o della vita
Che mi resta

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