Manifesto Gufista

gufismo

1 Noi vogliamo cantare l’invidia della gente contro il nuovo e l’inusitato

2. L’abitudine, la noia e il conformismo saranno elementi essenziali della nostra ricerca

3. L’Arte sino a ora ha tentato di rappresentare l’Ordine e il Divenire. Noi vogliamo esaltare il caos febbrile e il gorgo della stasi.

4 Noi affermiamo che la pochezza del Mondo si è ampliata di un nuovo chiacchiericcio: il vuoto che si scava nei social media, un rumore bianco che nasconde ogni informazione.  L’entropia è più sapiente di ogni messaggio.

5 Noi vogliamo inneggiare all’Uomo che vaneggia twittando, riempiendo di immondizia il cyberspazio

6 Bisogna che l’Artista esalti l’inerzia sociale, piangendo sulla propria spalla la solitudine, la povertà e l’incomprensione.

7 Non vi è Bellezza, se non nella Fuga. Nessuna opera che non esalti la passività, l’impotenza e la frustrazione non può essere un capolavoro. L’Arte è resa dinanzi all’abisso e l’ignoto.

8 Noi siamo nella voragine, schiacciati dal peso del Tempo, che ci imprigiona in catene da cui non possiamo liberarci.

9 Noi vogliamo glorificare l’italico armatevi e partire, il dimo, famo, annate, vera essenza del nostro popolo

10 Noi vorremmo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, ma purtroppo ci hanno già preceduto.  E visto che continuiamo a vivere e creare benissimo senza di loro, vuol dire che possono tranquillamente restare rovine

11 Noi gufisti canteremo l’inno della tristezza e della malinconia, della nausea di vivere che è il vero motore della Storia e del nostro Tempo, un continuo e flatulento naufragare nel Nulla.

Alessio Brugnoli, pensatore

William Herbeff, pittore, puttaniere e photographer

Margaret Paresse, poetessa e performer

Luca Piccini, inguardabile stroncatele

Togaci (senza) Arte (e né parte)  

Lascia un commento