Negli ultimi giorni, con l’approssimarsi delle elezioni europee, politici di ogni genere e risma sparano dichiarazioni a raffica. Uno dei temi più controversi è quello della moneta unica: c’è chi parla di tragedie imminenti se vi rimaniamo, altri preannunciano piaghe bibliche se ne usciamo fuori.
In realtà, entrambi aprono la bocca e vi mettono fiato: per dimostrare questa tesi, proviamo a ripassare un poco di matematica.
L’economia, intesa come insieme di relazioni e di scambi, può essere modellizzata come una rete a feedback (per i più smaliziati come una particolare tipologia di sistemi AC di Classe IV, secondo Wolfram)
Per un numero N di nodi sufficientemente grande, dipendente dal tipo di relazione implemenentate, attualmente tale valore è considerato pari a 20, il sistema entra nelle condizioni espresse dalla dinamica non lineare (la teoria del caos, per intendenderci)
Sistemi caratterizzata dalla forte dipendenza puntuale dalle condizioni iniziali (il cosiddetto effetto farfalla) e dall’indipendenza complessiva dalle stesse condizioni iniziali (l’evoluzione del sistema sarà sempre vincolata nell0 spazio delle fasi dai suoi attrattori strani)
Vuol dire che non possiamo definire a medio termine le conseguenze di qualsiasi decisione in ambito economico: tuttavia, questa sarà sempre compresa in un insieme di valori (in pratica qualsiasi finanziaria farà il governo, non ci renderà mai tutti ricchi o tutti poveri, ma il reddito medio tenderà a oscillare in una fascia ben definita)
Ciò vale anche per l’uscita dall’Euro: non sarà una manna dal cielo, nè una catastrofe epocale, essendo a medio termine invariante rispetto all’attrattore strano che definisce l’economia italiana.
Per cui, tale decisione, è legata a considerazioni esterne all’economia, dal tutelare il potere d’acquisto e reddito di bacini elettorali alla concezione che si ha della propria sovranità nazionale (essere più o meno junior partner del Reich tedesco, insomma…)
Inoltre, qualsiasi sia la decisione, compito del governo, è cercare di governare il transitorio, magari non utilizzando tecniche di sincronizzazione di circuiti caotici, ma il semplice buonsenso, che pare così raro in Italia..
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