Molte delle riflessioni fatte sulla gentrificazione dell’Esquilino, possono essere estese al centro storico di Palermo.
Il processo è analogo: degrado delle infrastrutture, abbandono dei ceti abbienti, sostituzione con quelli “popolari”, di provenienza italiana e straniera, riqualificazione urbana, ritorno degli abbienti.
Ma a differenza di quanto nei paesi anglosassoni, la gentrificazione non implica sostituzione, ma sovrapposizione, che quando non è associata alla creazione di un’identità condivisa, crea conflitti.
E sospetto che a Palermo, più che la realtà del Pigneto, si stia replicando quella dell’Esquilino.
Questo rende entrambi i luoghi dei “laboratori narrativi”, fonti di ispirazione per tutta la fantascienza centrata sul racconto dell’alterità, sia questa basata sul confronto con l’alieno, sia sul magma dello sprawl cyberpunk.
Per questo, saranno entrambi scenari di un prossimo romanzo, a cui sto collaborando, che tenterà di fondere assieme questi due sottogeneri, a prima vista lontani
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