Ricordi

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Parecchi anni fa, in circostanze alquanto peculiari, conobbi uno degli italiani, tanti o pochi non so dirlo, perché sospetto vi siano in giro molti millantatori, che negli anni Settanta e Ottanta, per scelta ideologica, desiderio d’avventura e speranza di racimolare qualche liretta, ebbe a che fare con l’IRA.

Mi raccontò che faceva la spola tra Torino e Belfast, portando a volte kit di primo soccorso, a volte volantini, a volte ancora armi.

In un paio di circostanze, se l’è vista brutta: finito in mezzo a uno scontro a fuoco, è stato gravemente ferito… In quell’occasione conobbe la sua ex moglie, una bella ragazza di Vilnius, storia poi finita, poichè a certuni brucia sempre la terra sotto ai piedi.

Roberto, come mi ricordo si chiamasse, non si riteneva un santo o un operatore umanitario: aveva scelto di schierarsi da una parte, con tutti i rischi del caso. Contava solo sulle sue forte, quando capitò tra i guai, non piagnucolò con lo stato italiano, per farsene tirare fuori.

Mi raccontò che per fare il suo mestiere, dovevi essere organizzatissimo e soprattutto, mai fiducioso su chi avevi davanti. Avere il pelo sullo stomaco e pensare prima alla fuga, poi alla missione.

Dinanzi a Greta a Vanessa, non posso che ripensare al mio conoscente: sono contento siano tornate vive, mi irritano tutte le polemiche di cui sono vittime, ma certo non posso non definirle perlomeno ingenue e superficiali.Dinanzi a Greta a Vanessa, non posso che ripensare al mio conoscente: sono contento siano tornate vive, mi irritano tutte le polemiche di cui sono vittime, ma certo non posso non definirle perlomeno ingenue e superficiali.

2 pensieri su “Ricordi

  1. Il consueto garbo.
    Brugnoli, amico mio, come sei sempre puntuale e parimenti educato. Il mio pensiero coincide col tuo, in linea di massima. Uno stato deve soccorrere i suoi cittadini sempre e comunque. Con qualsiasi mezzo e ad ogni costo. Le polemiche intorno al caso delle due volontarie sono il segno di una società che non ha più argomenti. Tuttavia possiamo provare a dire qualcosa:1) Se accetto di avventurarmi in simili contesti, ne accetto anche le eventuali conseguenze. 2) C’è una certa mitomania dilagante. Non sarà il caso delle due fortunate fanciulle, se la sono cavata a buon mercato, (un po’ meno le casse italiane),le quali saranno state mosse da principi di solidarietà autentici, ma rimane il fatto che in Italia non mancano spazi dove dar corpo alla proprie legittime aspirazioni umanitarie. Forse meno esotici e non così seducenti nella loro pericolosità ma non meno drammatici. 3) Esisterà pure un modo per non negarsi tali esercizi di buona volontà e al medesimo tempo, non recare danno economico e di autorevolezza al proprio governo? Chessò, un qualche tipo di assicurazione contro eventi del genere? Se la paghino e vadano dove preferiscono. Loro felici, i sequestratori pure e noi non stiamo una settimana ad imprecare pure su questo. Battute a parte, coi 12milioni di € si alimenta il terrorismo, sarebbe come incitare tutti a comprare sigarette di contrabbando salvo poi lamentarsi che esiste la camorra. Ma al netto di ogni considerazione, ritenere sbagliato andare in soccorso è demenziale.

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