Vi confesso una cosa: Alessio vien letto da persone diverse da quello che cred sia il suo pubblio e dal target del genere di appartenenza. “il canto oscuro” è sintomatico di questa cosa. letto sprattuto da chi forse manco sa cos’è lo steampunk
E’ una battuta del buon Marco Ajello, che però mi spinge a riflettere sullo strampalato rapporto che vi è tra lettore italiano e fantascienza.
Da una parte, vi sono, da parte dell’Uomo Comune e dell’Intellettuale, una serie di pregiudizi duri da stradicare.
Si suppone che sia dozzinale e scritta con i piedi, basti pensare a quanto successo con Nuovi Argomenti e che abbia contenuti infantili: qualche giorno fa, per esempio, un giornalista radical chic dell’Esquilino mi ha detto, parlando di Navi Grigie , con la puzza sotto al naso:
“Cavo, ma non scvivi mediocve fantascienza… Tu pavli di evmeneutica e cvitica sociale”
Ora, che cosa abbiano a che fare queste cose con ciò che ho scritto, basato sull’arrivo delle astronavi a Piazza Vittorio, non mi è per nulla chiaro.
Dall’altra, però, ho paura che nell’ambiente della fantascienza italiana vi sia una sindrome da riserva indiana: tante volte, in eventi culturali che organizzavo, ho tentato di dare una vetrina agli addetti ai lavori.
Con il risultato che a ogni invito, mi toccava raccogliere le scuse più assurde per diniego… Come se lo scrittore o il curatore avessero paura di essere sbranati dai non addetti ai lavori.
I quali, invece, quando la fantascienza la si racconta con semplicità e entusiasmo, ne rimangono entusiasti. Cosa che il buon Sandro Battisti, che ad AmArte ha parlato a più di cento persone della Kipple e del Connettivismo, può tranquillamente testimoniare.
Per cui, più coraggio e meno autoreferenzialità. per vincere il pregiudizio
http://www.radio.rai.it/podcast/A45774873.mp3 Per i pregiudizi intellettuali