Sarajevolution

guerra

Sabato sera, sono andato a vedere Sarajevolution, un documentario sulla capitale bosniaca e sulla sua difficoltà ad andare oltre le ferite della guerra e dove la Cultura, come in Italia, è messa da parte dal potere, trasformata strumento necessario per ricostruire l’Uomo in lusso inutile, da lasciare sfiorire e dimenticare in un cantuccio polveroso.

Sono andato perchè Sarajevo è qualcosa di più e di diverso di una banale icona di tolleranza e convivenza: è invece una ferita che si ha nella carne e nel cuore, che non si cicatrizza mai.

E’ il ricordare il quanto siano fragili i valori su cui costruiamo la nostra vita, il riconoscerci nella diversità dell’altro. O che nonostante la barbarie possa circondarci, qualche angolo di Paradiso possa continuare a sopravvivere, come un’erbaccia cattiva e infestante. Come, anche nei momenti più bui, sia necessario tenere nel cuore l’Utopia…

E per celebrare Lebbeus Woods, l’autore di Guerra e Architettura, di cui tra poco ricorrerà l’anniversario della morte…..

Uomo che ha vissuto i giorni dell’assedio e che si è interrogato a fondo sui motivi di quell’assurda guerra e che ricordo con i versi con cui apre il suo libro dedicato a Sarajevo

Architettura e guerra non sono incompatibili.
Architettura è guerra. Guerra è architettura.
Sono in guerra con il mio tempo, con la storia, con tutte le autorità che risiedono nella fissità delle forme
Sono uno dei milioni di individui che non ci stanno, che non hanno casa, senza famiglia, senza fede, nessun luogo sicuro da poter considerare mio, non conosco l’inizio o la fine, nessun “sacro luogo primordiale”
Dichiaro guerra a tutte le icone ed a tutti i fini, dichiaro guerra a tutte le storie che mi incatenano alle mie stesse menzogne, alle mie pietose paure.
Conosco solo momenti, e vite che sono come momenti, e forme che sembrano avere una forza infinita, fino a quando “si fondono con l’aria”
Sono un architetto, un costruttore di mondi, un sensuale adoratore della carne, la melodia, una figura che si staglia contro il cielo oscuro.
Non conosco il tuo nome. Ne tu il mio.
Domani, inizieremo insieme la costruzione di una città

2 pensieri su “Sarajevolution

  1. Pingback: Lettera di cittadini di Sarajevo | ilcantooscuro

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