Domani sera, oltre che per parlare di Lithica, sarà anche l’occasione per celebrare il buon Sandro Battisti, anche a costo di farlo diventare rosso come un pomodoro San Marzano. Non solo per lo strameritatissimo premio Urania, che non vedo l’ora di leggere, ma soprattutto per avermi sopportato, e ce ne vuole, e aiutato in tutti questi anni…
Tra l’altro, in questi giorni, la Kipple Officina Libraria presenta due sue raccolte di racconti: la prima è I Dispacci Imperiali, in cui si approfondiscono i vari aspetto dell’universo narrativo in cui si svolge L’Impero Restaurato, il romanzo con ha vinto il prestigioso premio.
Universo narrativo in cui esiste un impero che trascende il tempo e lo spazio, comandato da un monarca assoluto, l’alieno alieno Totka_II, supportato da burocrati postumani, come Sillax.
Un impero in cui la moneta è l’informazione: per questo motivo tutti i postumani che ci vivono hanno spiccate caratteristiche connettive che li pone in LAN cerebrale – nulla di craniale, i processi che portano alla condivisione attraversano, per lo più, lo spettro delle possibilità genetiche. Nell’Impero, essendo esso un organismo statale che si fonda anche sul tempo, il dominio delle ombre e degli spettri, dei ricordi non morti, ha un posto di rilievo nella vita dei soggetti postumani, molti dei quali hanno sviluppato – attraverso clade genetiche – sensibilità verso l’occulto.
Un ciclo narrativo che con la sua convergenza di generi e linguaggi, è stato un modello per Lithica.
Nell’altra raccolta, intitolata Nel Paradigma Frattale, Sandro insegue il piacere della sperimentazione e dell’avanguardia, in una ricerca stilistica che porta all’estremo le possibilità del linguaggio.
Ogni brano è una visione, un interrogarsi sul pieno senso di ciò che ci appare come Reale
sono già rosso come una cassa di peperoni 🙂 grazie, mon ami
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