San Martino a Piazza Vittorio

radici

L’undici novembre era una data simbolica nell’Antica Roma: era il momento in cui il Mundus Cereris veniva richiuso per la terza volta, dopo tre giorni di apertura

Il Mundus Cereris, coincidente con il centro simbolico dell’Urbe, nella congiunzione di quello che erano il Cardo e il Decumano della città romulea, non era che fossa, monumentalizzata da Settimio Severo, che la circondò di marmo, consacrata a Proserpina

Secondo Plutarco, Romolo, dopo aver tracciato il pomerium, Romolo lo scavò “nel luogo che ora è chiamato Comizio” e vi gettò dentro le primizie di ogni cosa. I seguaci di Romolo, a loro volta, vi gettarono un pugno della loro terra di origine.

La sua forma circolare simboleggiava la volta celeste e l’universo tutto e fungeva confine fra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti; la a pietra che chiudeva l’accesso era nota come “lapis manalis” perché da lì passavano i Mani, ovvero le anime dei morti buoni, dei “parentes”, delle persone di famiglia dalle quali ci si aspetta protezione e benevolenza anche dopo la morte.

Nei tridui in cui il Mundus Cereris era aperta, per gli antichi romani vi erano una serie di tabù: era considerata cosa empia fare politica, dare denaro in prestito, pagare debiti e tributi, dare battaglia o cominciare una guerra, arruolare soldati, salpare con le navi e unirsi alla moglie per avere figli.

Tale festa, in forme differenti, è stata acquisita dal Cristianesimo: infatti, in quei giorni si festeggiano i Santi, i nostri Penati Pubblici, i Morti, i Manes e si celebra anche la natura generatrice di Cerere.

San Martino, il giorno del vino nuovo, cominciava nel mondo italico il ciclo vegetativo delle antiche colture agrarie e fungeva da soglia, tra la soddisfazione per il vecchio raccolto e il timore del nuovo.

Valore simbolico, perso nelle grandi città, ma sopravvive nel Salento: Radici, la pizzicheria salentina, una delle nuove realtà eno-gastronomiche e culturali dell’Esquilino, ha deciso di celebrare tale tradizione sotto i portici di Piazza Vittorio, sia per combattere il degrado, sia per dare un segnale forte a chi vuole svuotare la città di vita, rendendola un monumento cadaverico.

La serata dell’undici novembre avrà inizio alle ore 19.30 e terminerà alle 22.30. Vi sarà il concerto di Pizzica Salentina con Ensamble di San Martino con Totemtanz Scuola Di Musica,in cui suoneranno:

Enrico Gallo –> percussioni
Germana Servi –> voce e organetto
Lavinia Mancusi –> voce, chitarra, violino, percussioni

Balleranno con tutti noi i ragazzi della scuola Totemtanz Scuola Di Musica e Radici servirà rustici e focacce, accompagnati da bicchieri di Primitivo e Negroamaro, tutto a prezzi popolari

5 pensieri su “San Martino a Piazza Vittorio

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