Passate le vacanze, un coacervo di momenti belli, di difficoltà e di dolori, sono tornato al solito tran tran quotidiano: le stranezze del lavoro, i progetti per l’Esquilino, la scrittura. In particolare, come abitudine, ho cominciato a buttare giù il racconto per la terza edizione di Penny Steampunk.
Occasione per distrarmi dai troppi pensieri e tenermi allenato nella scrittura…
Per chi fosse interessato a partecipare all’antologia, gli elaborati dovranno essere di 6000 battute (come sempre andrò lungo, sperando nella tolleranza di Roberto Cera e dell’Editor) e dovranno essere inviate all’indirizzo
vaporosamente@gmail.com
entro e non oltre il 2 di febbraio (io da rincitrullito e pigro quale sono, avevo capito il 10 febbraio… Mi dovrò dare una mossa)
Di cosa parlerà il mio nuovo racconto ? Se nella seconda edizione ho raccontato di come la guerra in Europa ha cambiato la vita di Beppe e Andrea (per chi fosse interessato, l’antologia, con racconti Bruce Sterling e di tanti altri grandi autori, come Emanuela Valentini e Augusto Charlie, si può comprare su Amazon), ora ne racconterò le radici, con la mia versione ucronica e steampunk dell’attentato di Sarajevo, dove farà una comparsa anche una vecchia conoscenza dei lettori di Lithica…
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