Come qualcuno sa, non scrivo solo steampunk, ma qualche volta, mi azzardo a buttare giù qualche riga di fantascienza classica, con risultati alterni… Uno di questi è Navi Grigie, penso sia l’unico romanzo di fantascienza ambientato all’Esquilino, sintetizzabile nella domanda
Che succede se gli alieni atterrano a Piazza Vittorio ?
Tra l’altro il buon Li er Barista, che appare nel romanzo, ovviamente civilizzato e rivisitato, dinanzi al nuovo romanzo ambientato nel rione, che sto buttando giù, se ne è uscito con un
“Mettice du’ marziani, che so’ come la porchetta, piacciono sempre ! Da retta a me, infilace du’ alieni, ‘n disco volante che così ar premio Urania spacchi !!!”
La cosa brutta è che riflettendoci, non sarebbe neppure così balzana, come idea… Comunque, tornando a noi, uno dei temi principali del romanzo, è lo scontro tra due diverse visione dell’evoluzione: la prima, quella positivista e che è stata ripresa dalla Chiesa Cattolica e da qualche mio amico trasumanista, di un’evoluzione finalistica. La seconda, più realistico, ma meno appagante dal punto di vista umano, di una dialettica tra caso, la mutazione e gli eventi imprevedibili che mutano l’ambiente, per esempio l’asteroide che fa estinguere la mega fauna terziaria, e il filtro, preferisco chiamarlo così, piuttosto che necessità, della selezione naturale.
Scontro ideologico, che si rispecchia nella vicenda, raccontata nel romanzo, della clonazione dei Neanderthal… Per cui, potete capire la mia sorpresa ed emozione, nello scoprire come le prima tracce documentate di questa specie umana siano state trovate a Ponte Mammolo…