Non sono un grande estimatore dei film Marvel, ad essere sincero, per un paio di motivi: avendo letto, o meglio, divorato, centinaia di fumetti di supereroi, conosco quasi tutte le storie che vengono presentate sul grande schermo, per cui, purtroppo, mi sono privato del piacere di sorprendermi e meravigliarmi.
Poi, spesso e volentieri, diciamolo pure, i personaggi, come giusto che sia, perchè i loro film devono fare incassi, sono tranciati con l’accetta, privi di spessore e sfumature.
Un’eccezione, sembra strano, sono i Guardiani della Galassia: non solo perchè James Gunn, che sospetto mi dia una pista, come .lettore di comics, ha infilato nel frullatore decine di anni di trame cosmiche della Marvel, con tutte le loro follie e contraddizioni, per tirarne fuori qualcosa di nuovo o perchè ha dato nuova vita a supereroi poco noti al grande pubblico, ma per aver nascosto, dietro una maschera di leggerezza e diciamolo pure, di caciara, una fiaba sulla vita.
I Guardiani della Galassia non sono solo dei perdenti: sono persone che in un modo o nell’altro, hanno affrontato la Perdita e quel sottile cancro dell’anima, che è il sentirsi inadeguati a se stessi, essere consapevoli di come il proprio quotidiano non sia all’altezza delle proprie potenzialità e non avere forza o la voglia, di cambiare le cose.
Un vuoto dentro, che possiamo fingere di ignorare in tanti modi: facendo i pagliacci come Starlord e Yondu, con il rifiuto dell’empatia come Gamora, la malinconia di Drax o l’aggressività di Rocket Raccoon.
Ma che prima o poi, anche a costo di essere feriti, deve essere affrontato, a volte da soli, più spesso con l’aiuto di chi ti è accanto…
E Groot, che dalla saggezza della vecchiaia torna bambino, riacquistando uno sguardo nuovo sulla vita, è forse la metafora più significativa della necessità di questo mutamento, per diventare uomini…
Sguardo di bambino… Mi concedo una piccola divagazione: oggi, mio nipote Valerio compie un anno e sotto sotto, questo post è dedicato a lui… Non so se mai leggerà queste chiacchiere, ma mi sento di fargli questo augurio… Che da grande, possa essere migliore dello zio