Una della malattie che si sta diffondendo sempre di più nel mondo dell’Arte, di cui purtroppo abbiamo avuto un esempio notevole anche all’Esquilino è il cosiddetto poraccismo: si fanno grandi proclami, millantando miracoli, spesso da parte di persone che nella vita hanno dimostrato ben poco.
E quando si arriva alla prova dei fatti, si realizzano misere cose, spesso rubacchiando le idee e il lavoro altrui…
AmArte, invece segue una strada differente: Rodolfo Cubeta, il curatore delle mostre , avrà una caterva di difetti, però ha la rara virtù di essere un uomo di poche chiacchiere e tanti fatti, che associa a visioni e idee, la determinazione e l’olio di gomito per realizzarle.
Tra i numerosi e bravi artisti di questa edizione, uno, però, in particolare, merita un mio applauso: Fasasi, un artista nigeriano, ex rifugiato, che con la sua scultura testimonia il dolore, le paure e le rischi di chi abbandona la sua terra per giungere in Italia…
E che spesso dimentichiamo, considerandoli non persone… Perchè l’Arte è questo, memoria di ciò che preferiremmo dimenticare e testimonianza di quello che non vogliamo vedere..