Presentando Cinarriamo

Li Bai

Davanti al letto un raggio di luna
C’è brina sulla terra
Alzo la testa verso la splendente luna
Chino il capo pensando alla mia terra lontana

Da ragazzo mi capitò tra le mani una biografia di Li Bai (all’epoca si usava ancora la forma Li Po, usata dal buon Ezra Pound) e rimasi affascinato dalla figura di questo grande poeta taoista, ribelle, ubriacone, nemico delle convenzioni sociali, tanto da rifiutarsi di partecipare agli esami imperiali di ispirazione confuciana che avrebbero potuto garantirgli una posizione nella burocrazia statale dell’epoca, il famoso posto fisso, e da farsi cacciare a pedate dalla corte dall’imperatore dei Tang Xuanzong, trascorrendo la vita in avventurosi vagabondaggi.

Mi affascina tanto la sua fine: Li Bai, dopo aver bevuto abbondantemente, salì in barca per una gita sul Fiume Azzurro. Era una sera di luna piena e l’astro si rifletteva sulla superficie delle onde. Il poeta, completamente ubriaco, credette che la luna fosse finita nel fiume, si sporse dalla barca per afferrarla, cadde in acqua e annegò.

Me lo immagino così, sul barca, pronto ad afferrare il raggio di luna, cantando una delle sue poesie…

Da una brocca di vino, in mezzo ai fiori,
solo, mi verso da bere,
senza un amico accanto.

Levando la coppa, invito la pallida luna.
Ora siamo in due e,
con la mia ombra,
addirittura in tre.

La luna – è vero – non osa bere.

L’ombra, poi, si limita a seguirmi macchinalmente.
Ma, almeno per un poco ho trovato dei compagni:
la luna, l’ombra,
disposti a fare allegria,
per arrivare alla primavera.

Mi metto a cantare,
e la luna tenta in modo maldestro
qualche passo di danza.

Mi metto a ballare,
e l’ombra si agita scompostamente.

Finché sono stato lucido,
direi che ci siam fatti buona compagnia.

Ma poi ho preso una bella sbronza,
e ciascuno se n´è andato per conto suo.

Ormai legati per sempre,
senza passioni,
ci diamo appuntamento, lontano,
sul fiume delle nuvole.

Una scena che prima o poi farò rappresentare in un murale all’Esquilino… Fu una grande sorpresa, quando scoprii come Li Bai fosse in realtà un Han di seconda o terza generazione, essendo forse la sua famiglia di origine turca.

Il che ne aumenta ulteriormente il fascino, rendendolo un ponte tra mondi differenti, capace di reinterpretare e narrare un’altra cultura, in funzione non solo del suo vissuto, ma di una diversa visione del mondo.

Orientalia

Riscrittura che è alla base del concorso per racconti brevi Cinarriamo, organizzato da Orientalia editrice e da AssoCina, dedicato, scopiazzo senza ritegno,dedicato alle nuove generazioni sino-italiane, nate o cresciute in Italia. L’obiettivo del concorso è quello di dare voce alla narrazione dell’elaborazione identitaria dei sino-italiani nati o cresciuti in Italia attraverso racconti di storie reali o di fantasia. Il concorso è aperto a tutti i sino-italiani nati o cresciuti in Italia che abbiano compiuto 15 anni al
31/12/2017.

La data di consegna sarà il 31 agosto 2018 e i migliori racconti saranno pubblicati in un’antologia…

Concorso che è stato presentato questo pomeriggio da nel Palazzo del Freddo e sia con le parole, sia con il concreto culinario, con un gusto sperimentale di gelato, basato su un dolce tradizionale cinese, elaborato da Andrea Fassi e Sonia Zhou (tra l’altro, se vi fidate del mio gusto onnivoro, molto buono)

Presentazione che è specchio del fascino del nostro Rione, che, con tutti i suoi ormai tradizionali problemi, nasce dalla polifonia di voci e storie differenti, le quali, ogni volta, generano una nuova armonia (comunque, per i brontoloni di professione… Durante la presentazione ho beccato due mie zii che non capitavano nel Rione da tempo immemorabile, che si stupivano di quanto fosse migliorato rispetto agli anni Ottanta)

Per terminare il mio sproloquio, un’altra delle poesia di Li Bai, che mi hanno fatto compagnia nei tanti esili della mia vita..

All’alba lasciai la bianca città del Re con bagliori nelle nuvole,
Il viaggio di diecimila miglia per Jiang Ling, compiuto in un solo giorno,
Su entrambe le sponde le grida dei gibboni è senza pausa,
Mentre la mia leggera barca sfiora migliaia di dirupi.

P.S. mi è appena arrivato un messaggio da Li er barista, intenzionato a partecipare al concorso con un racconto in cui un ultras cinese della Roma si ritrova nella versione esquilina di Grosso Guaio a Chinatown, con l’alter ego letterario del sottoscritto a svolgere il ruolo di Kurt Russell

Trascurando il fatto che non oso immaginare il risultato, è l’occasione, nei prossimi mesi di rifarmi dei preziosi consigli letterari che mi ha sempre propinato specialmente nelle serate buie e tempestose, quando i fulmini lampeggiano, i tuoni rimbombano e la pioggia viene giù in gocce pesanti come piombo.

Consigli del tipo

Mettice du’ marziani, che quelli piacciono sempre

O

Aggiungice Huang Di, l’Imperatore Giallo, che spacca !

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