Da anni, bazzico l’ambiente transumanista: anche se non sono d’accordo con alcune loro idee, lo ritengo intellettualmente stimolante.
Spesso sono riusciti a individuare con anni di anticipo, dei trend tecnologici che a oggi stanno impattando sulla nostra vita quotidiana… E permettetemi una battutaccia: tanti consulentoni o presunti grandi espertoni sulla singolarità, si stanno arricchendo, ripetendo a pagamento e male, quello che loro hanno condiviso gratis.
Per questo, mi diverto a citare un articolo transumanista, sulla prossima evoluzione dei transistor, tenendo conto di come disponibilità di una sempre maggiore potenza computazionale sia una della condizioni necessarie affinché la singolarità si realizzi
La legge di Moore osserva che la potenza di calcolo raddoppia all’incirca ogni 2 anni. Ciò ha portato a una crescita esponenziale della potenza di calcolo.
Tuttavia, entro i prossimi anni, la legge di Moore sarà al capolinea. La legge di Moore infatti non è davvero una legge della fisica (come la legge della gravità) ma è un’osservazione e una previsione.
Per quanto i transistor di oggi siano microscopici, occupano ancora spazio fisico. C’è un limite a quanto piccolo sia possibile produrre qualsiasi cosa che occupi spazio fisico.
Ora ci stiamo avvicinando a questo limite con i transistor. Quindi i progressi previsti dalla legge di Moore devono rallentare. In effetti, la legge di Moore sta già rallentando: molti esperti prevedono che essa si degraderà del tutto tra il 2022 e il 2025.
Ciò significa che il progresso si fermerà? Neanche per sogno. Le nuove tecnologie riprenderanno dove la legge di Moore si allontana. Ci sono tre entusiasmanti tecnologie informatiche in fase di sviluppo che dovresti conoscere.
1. Il calcolo 3D raggiunge il mercato entro la fine dell’anno
Cosa fa una città quando è a corto di terra? Costruisce grattacieli. Costruendo “in alto” puoi creare un immobile con l’impronta di un edificio a un piano, ma che contiene 100 volte più persone. Qualcosa di simile sta appena iniziando con il computing.
I chip impilati in 3D sono di gran lunga superiori a quelli affiancati. Non solo puoi montare multipli di transistor nello stesso ingombro. Puoi anche integrare meglio tutte le funzioni del chip.Questo riduce la distanza delle informazioni che devono viaggiare. E crea molti più percorsi di flusso delle informazioni. Il risultato sarà qualcosa di molto più veloce e potente in un piccolo spazio. Alla fine, i chip 3D potrebbero essere 1.000 volte più veloci di quelli esistenti.
2. Il DNA computing è un po’ più lontano, ma il suo potenziale è sbalorditivo
Il DNA porta le istruzioni che consentono la vita. Una libbra di DNA ha la capacità di memorizzare più informazioni di tutti i computer mai costruiti. Per quanto incredibile possa sembrare, il DNA può essere usato per il calcolo. Un computer di DNA di dimensioni miniaturizzate potrebbe teoricamente essere più potente dei supercomputer attuali. (Nota mia: per saperne di più, è interessante leggere questo articolo)
3. L’ informatica quantistica potrebbe essere l’ultima innovazione “disruptive”
L’unità di base del calcolo convenzionale è il bit . Più bit ha un computer, più calcoli è possibile eseguire contemporaneamente e dunque più potente è. Con il calcolo quantico, l’unità di base del calcolo è chiamata bit quantico – o qubit. Un computer quantistico a 100-qubit potrebbe eseguire calcoli simultanei su oltre 1.000 miliardi di miliardi di miliardi. Questi numeri sono troppo grandi per essere compresi da esseri umani. In teoria, un piccolo computer quantistico potrebbe superare la potenza di un normale computer delle dimensioni della galassia quale la Via Lattea.
Con abbastanza potenza di calcolo, un computer quantistico potrebbe risolvere qualsiasi problema. Se riusciremo mai a raggiungere mete lontane come controllare il tempo, colonizzare Marte o invertire l’invecchiamento umano, il calcolo quantico sarà probabilmente la forza trainante.
Piccola nota a margine, legata alla mia esperienza concreta: i computer quantistici sono sono sicuramente una tecnologia di rottura, basti vedere come lavorano nell’ambito nella ricerca immagini e aprono prospettive inaspettate e incredibili in ambito del machine learning e delle reti neurali.
Però non sono una panacea: sugli algoritmi puramente sequenziali e non parallelizzabili, le loro prestazioni sono inferiori ai computer tradizionali. Per cui, il futuro sarà incentrato su architettura ibride, processori quantistici, e coprocessori sequenziali magari 3D e a DNA, specializzati nella risoluzione di problemi particolari.
E non è detto che tale potenza di calcolo possa essere centralizzata, erogata in cloud e a cui si accederà, come ai tempi del mainframe, con “terminali stupidi”
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