Numeri elettorali a Roma

Numeri

Come sempre, dopo ogni elezione ci si scanna su chi ha vinto e ha perso, in cui, ci si scanna sui punti percentuali, specie nell’Urbe, dove queste Europee, sono state viste come una sorta di referendum sulla giunta Raggi.

Per cui, per sfizio, mi sono divertito ad esaminare invece le variazioni in termini di voti assoluti nelle recenti elezioni a Roma, che permettono di evidenziare alcuni fenomeni, in ambito della politica locale, che le percentuali nascondono bene. Per onestà intellettuale, ho fatto qualche piccolo aggiustamento, che provvedo ad elencare.

  • Per le amministrative 2016 ho considerato come voti di +Europa quelli dei Radicali, in modo da non avere un buco: per questo vi appare un trend assai peculiare
  • Analogo discorso per voti della Sinistra, per le amministrative del 2016 ho considerato quelli di Sinistra X Roma, mentre per le politiche del 2018 ho considerato quello di Liberi e Uguali. In ogni caso, pur mischiando mele con pere, dovrebbero dare un’idea della consistenza dell’area a sinistra del PD, almeno spero
  • Come voti per le politiche del 2018, per mia pigrizia, mi sono limitato a considerare il proporzionale della Camera. Se vi interessa, qui vi è un’analisi assai più accurato di quel voto.

Trasformando la tabella in grafici, i fenomeni nascosti nei numeri, appaiono più evidenti

grafici

Trasformando la tabella in grafici, i fenomeni nascosti nei numeri, appaiono più evidenti

  1. Il PD, dopo gli schiaffoni presi con la gestione della vicenda Marino, sta parzialmente recuperando il suo elettorato, in parte passato ai Cinque Stelle, in parte alle altre forze di Sinistra. Cosa notevole, visto che la sua opposizione, in Campidoglio, è stata il tra il nullo e l’inconsistente. Recupero che sembra essere più accentuato al I e al II municipio rispetto agli altri, per cui sarebbe il caso che i politici locali si facessero vedere un poco meno i radical chic e più le periferie.
  2. Frequentare le periferie, magari buttandola in caciara, ossia rispondendo con chiacchiere populiste a esigenze concrete, che è invece la chiave di volta del successo romano della Lega, che è sicuramente meno ampio di quello che si è verificato nei paesi della provincia, ma che è sicuramente notevole. Lega che a sicuramente cannibalizzato anche i voti dei suoi alleati del Centro Destra e dei delusi dei Cinque Stelle.
  3. Se dovessimo considerare i dati numerici, la giunta Raggi è stata peggio di Attila, per il Movimento Cinque Stelle. Probabilmente, in futuro il suo nome diventerà sinonimo di vergognosa disfatta elettorale, visto che è riuscita a far perdere ai grillini più del 60% dei voti.
  4. Disfatta elettorale che hanno subito sia Forza Italia, sia Fratelli d’Italia, cannibalizzati dall’ingombrante alleato: se i numeri sono questi, la Meloni difficilmente sarà credibile, come candidata sindaca alle prossime amministrative.
  5. Per +Europa e Sinistra, il problema è identico: parte del suo elettorato, fa il pendolo con il PD…

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