Benché il rebètiko sia associato essenzialmente alle canzoni, le diverse scansioni ritmiche della sua musica sono state utilizzate per accompagnare diverse tipologie di danze di origine turco-anatolica, che, tramite la mediazione dei profughi smirnioti, sono entrate nella tradizione popolare greca.
Il più famoso è l’hasàpiko, che in origine era la danza identificativa della corporazione dei macellai (kasaplar in turco, hasápides in greco) di Istanbul ai tempi del Sultano, i cui membri, tradizionalmente, erano di origine albanese e non greca.
L’hasàpiko è una danza in 2/4 ed è diviso in ottave: in questa danza si possono riconoscere dei passi principali, di base, e una serie di varianti, le cosiddette “figure” che vengono richiamate dal conduttore. I passi sono quattro al suolo ed uno in aria. Di solito viene danzato da due–tre uomini di altezza simile che tendedo le braccia orizzontalmente e appoggiando la mano sulla spalla del proprio vicino, danzano in fila mantenendo un perfetto sincronismo.
Le figure principali prevedono il doppio passo e il raddoppio della velocità del ritmo, oppure il danzare sui tacchi delle scarpe. L’hasàpiko è una delle basi da cui nel 1964 è stata costruito a tavolino, in occasione del film Zorba il greco, il sirtaki dal coreografo Giorgos Provias; i sui passi lenti ,la parte “Argos” o “Varis”, cioe’ pesante, sono tratti da tale danza, mentre quelli veloci,la parte “Grigoros”, sono tratti dall’hassaposerviko (hasàpiko dei serbi) una danza in 4/4 che era invece ballata sia dagli aiduchi, i briganti serbi che infestavano la Tessaglia, sia dagli armatoli, le milizie rumene che il Sultano utilizzava per mantenere l’ordine pubblico nell’Ellade.
Altra danza associata alla musica del rebétiko, è zeibèkiko ballata sul tempo misto di 9/4 o 9/8, ballato da soli uomini, tranne che a Cipro, dove invece è danzata esclusivamente dalle donne; anche in questo caso, l’origine non è greca. Deriva infatto dalla danza tipica dei Zeibekidi, una bellicosa tribu’ dei Turcomanni, utilizzata come milizia irregolare da parte del Sultano, sterminata nel 1833 a seguito di una loro rivolta.
Il zeibèkiko originale era una danza di guerra, in cui i soldati Zeibekidi ballavano tenendo entrambe le braccia aperte imitando il volo del falco; prima a Smirne, poi al Pireo, divenne invece una sorta di improvvisazione coreutica, in cui il rebètes danzava in solitario, per esprimere la propria malinconia e sfogare il proprio dolore.
Lo schema tipico di questa danza prevede movimenti lenti, pesanti e circolari, che gradualmente si evolvono in acrobazie sempre più complesse.
L’ultima danza associata alla rebétiko, esclusivamente femminile, è lo Tsifteteli, un ballo in 4/4 esclusivamente femminile, che ha origine nei Cafe-Aman di Smirne e che, sotto molti aspetti, può essere considerata come la variante semplificata della danza turca “Oryantal”.
Il suo nome deriva infatti dalla parola turca Çiftetelli che significa ‘due corde’ (diplóchordo in greco) e indicava un particolare disposizione delle quattro corde del violino per doppi cori ottenuta tramite la modifica delle scanalature del ponticello e del capotasto dello strumento, utilizzata proprio per accompagnare tale ballo
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