I giochi di Mario

Parlando sempre della partita, non so voi, ma appartengo a quel tipo di tifosi che vogliono vedere solo ed esclusivamente la partita.

Già mi danno fastidio i replay delle azioni, quindi potete immaginare quanto mi possano interessare le riprese delle panchine o dei tifosi…

Però, con il senno di poi, oltre a qualche bella ragazza, ieri sera, sia tra i tedeschi, sia tra gli italiani vi erano certi personaggi folcloristici.

Uno che mi ha colpito, è il tizio vestito da Mario Bros, per chi non lo conoscesse, l’idraulico protagonista dei tanti giochi della Nintendo…

Insomma, ho avuto un attimo di nostalgia, ripensando a quanto ne ero appassionato da ragazzo… Per chi lo ama ancora o ha tempo per giocare (come lo invidio) consiglio un bel sito…

I giochi di Mario

In cui è protagonista di tanti divertenti microgiochi realizzati in flash

Italy two, Germany one

Italy two, Germany one.

Do visibilità a un bel post di Mia de Schur che racchiude le sue riflessioni sulla partita…. Io posso dire che ieri sera ho vissuto tante emozioni.

Dalla chiacchierata con Abhijat, il proprietario del kebab sotto casa mia, l’unico pronto a mettere le mani sul fuoco da giorni sulla vittoria azzurra… Lo ammetto pubblicamente: lui capisce molto più di calcio di quanto io possa comprendere del suo cricket.

All’invasione dell’oratorio, stavolta con il permesso del parroco che è stato coinvolto anche lui nel tifo indiavolato.

E la festa dopo la partita: a Piazza Vittorio eravamo romani, indiani, cinesi… Tutti a brindare e ballare sotto il tricolore.

No, non siamo i soliti pagliacci di italiani, pronti a esaltarsi per cose inutili: è l’orgoglio di un popolo, umiliato e spernacchiato da settimane da chi nella realtà dei fatti in economia è meno virtuoso di noi che ha ritrovato il suo momento di orgoglio e di riscatto.

Perché nella vita contano anche i simboli…

Il fascino del calcio

E’ il calcio che torna ad attirarci magneticamente ogni volta che ci ripetiamo, pure, che è proprio uno sport ingiusto e imperfetto, talvolta.

E una ragione forse c’è: assomiglia alla vita. Assomiglia alla vita così come è, non come dovrebbe essere. Il calcio ripropone la stessa sintesi di casualità e immoralità che la vita reale (così lontana dalle regole morali e meritocratiche dello sport, dove dovrebbe vincere il migliore) ci riserva da adulti, dopo che la scuola e la famiglia ci hanno insegnato ben altro.

C’est la vie. E questo è il calcio

Filippo Facci