Consigli per San Valentino

casamatta

Oggi è San Valentino: se siete fidanzati o single e abitate nella zona di Massa o dintorni, c’è un modo alternativo per trascorre la serata. Invece di essere banali, di andare al ristorante, o in qualche smielato concertino, vi consiglio di passare al CasaMatta, in via Alberica, 62, dove si inaugura la personale di Dorian Rex, ammirando opere di profonda inquietudine, che, specie a noi maschietti, fanno riflettere sul mistero della femminilità.

Se poi, invece di regalare alla vostra metà un mazzo di fiori o una scatola di cioccolatini, la volete stupire con un’opera di Dorian, ancora meglio… Perché Amore è stupire, diffondendo bellezza

P.S. se siete a Roma, invece, stasera fate una scappata al Mangiaparole, in via Manlio Capitolino… Ci sarà un aperitivo speciale per gli innamorati, accompagnato da musica e dalla performance di Alessia Luongo

Il Messaggero

Mi mandò mio padre
ascoltando
il grido d’arsura
e lo stagno ferito
dal sole di bronzo
che l’onda muta in sasso

Affogavano sabbia
i mie passi
prore spezzate
dai capricci del vento

Naufrago m’aggrappavo
alle rare ombre

Stendendo bracci,
Cristo sulla croce
ruppi moltitudini del nulla,
per giungere ai rifiuti
del palazzo imperiale

Mi persi, tra cortili
e scalinate, incrociando
messaggeri o inganni

Sogna mio padre,
guardando
la terra desolata

In memoria d’Ofelia d’Alba

saffo

 

Da voi, pensosi innanzi tempo,
troppo presto
tutta la luce vana fu bevuta,
begli occhi sazi nelle chiuse palpebre
ormai prive di peso,
e in voi immortali
le cose che tra dubbi prematuri
seguiste ardendo del loro mutare,
cercano pace,
e a fondo in breve del vostro silenzio
si fermeranno,
cose consumate:
emblemi eterni, nomi,
evocazioni pure ..

Ungaretti

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte

 

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Pavese

Blood flowers di Dorian Rex

blood

 

Il fascino potente dell’Arte digitale è nella sua intrinseca ambiguità: si libera dalla materia e dal peso dei suoi inganni e ,al contempo, da forma concreta ai sogni.

Si slancia verso al futuro e guarda con malinconia al passato, citandolo con eleganza e consapevolezza.

E’ un equilibrio fragile e instabile, simile a quello della vita. Tutto ciò vive nell’opra Blood Flower di Dorian Rex.

Le forme geometriche, perfette ed eterne, simile a quelle che animano un quadro di Casorati, sfumano nella foschia incerta del Tempo e della Morte.

La Bellezza preraffaellita lotta strenuamente contro l’oblio. Di tutto rimane polvere e memoria

Quaz Art e l’Arte Digitale

Perchè Quaz Art, a differenza di tanti portali italiani e stranieri, si concentra l’Arte Digitale ?

Non solo per il nostro desiderio di essere eretici e di percorrere i sentieri che gli altri ignorano.

Perchè noi di Quaz Art, invece di guardare al Passato, scrutiamo il Futuro, non ciò che è stato, ma ciò che dovrà essere.

Se il Futurismo cantava la velocità, noi esaltiamo il Cyberspazio, la materia che diviene informazione, acquisendo la virtù della leggerezza, metafora della natura corpuscolare del mondo.

Soltanto fuggendo dal peso di vivere, possiamo essere veramente liberi.

Se il Reale ci vincola ad avere uno sguardo fisso sul Mondo, il virtuale lo moltiplica, creando infiniti giochi di richiami e di specchi

Così i sogni, non sono più figli di una mente oziosa, generati da una sostanza tenue come l’aria, ma acquistano forma concreta, scavandoci l’anima

Sibille

 

Sibille. Coloro che, possedute dallo spirito del Dio, fuggivano le città per rifuggiarsi nelle selve e nelle grotte, atterrite dalle visioni dei tempi passati e dei tempi futuri.

Poichè la conoscenza, che rende consapevoli di ciò che si è, non è un dono, ma una condanna: vedere ogni giorno le miserie umane, senza poter far nulla per cambiarle.

Prigioniere della Sapienza, senza più misteri da risolvere o conoscenze da apprendere, cercavano la solitudine, interrotta da coloro che, ignari del pericolo, volevano conoscere il proprio destino.

E le Sibille, per non schiacciarli con troppa verità, erano costrette a parlare in forma oscura e ambivalente.

Figure tragiche, dunque, che hanno ispirato tanti e tanti artisti e che ora vivono nell’arte di Dorian Rex.

Dorian crea donne sole, prigioniere in una terra desolata, concentrate nello sforzo di sfuggire all’Eterno e ritornare nel Tempo.

Immagini che rendono bene l’idea dell’Artista: colui che guarda oltre l’apparenza, rappresentandoci così come siamo, senza compromessi e intuisce cosa nasconde l’orizzonte, ciò a cui la nostra natura ci conduce.

Nonostante questo peso tira avanti, trasfigurando nella Bellezza il suo dolore.

Quarto consiglio di Chuck

Sempre suggerito da Delmiglio Editore, il quarto consiglio di Chuck

Numero Quattro: Sorprendete voi stessi. Se riuscite a portare la storia – o a far sì che la storia porti voi – a un punto tale da sconvolgere voi stessi, allora potrete sorprendere il vostro lettore. Laddove voi vedrete delle sorprese ben pianificate, è molto probabile che anche il vostro sofisticato lettore le vedrà.

Ada Lovelace Day

 

Pare che oggi si celebri l’Ada Lovelace Day. Dico pare, perché secondo alcuni miei amici e colleghi la data esatta dovrebbe essere il 24 marzo o il 6 ottobre. Comunque, poco importa.

E’ bello dedicare un giorno al contributo, spesso dimenticato, che le donne hanno dato allo sviluppo della cultura, della tecnologia e della scienza.

E soprattutto che sia dedicato ad Augusta Ada Byron, mamma dell’informatica e musa ispiratrice de Il Canto Oscuro.

Fu per la paura fottuta della madre che imitasse il padre Byron, dedicandosi alle stranezze e alla poesia, che si avvicinò alla matematica e divenne la prima programmatrice.

Per celebrarla, non pubblico foto di computer, di schede perforate o di qualche strano ingranaggio steampunk.

Mi limito a pubblicare Pendolum, l’ultimo lavoro di Dorian Rex, che secondo me rispecchia alla perfezione lo spirito di Ada Lovelace.

Tra rovine gotiche, le sue radici romantiche, scruta i misteri del Tempo e della Misura, sognando il futuro e trasfigurandosi nella definizione che le diede Babbage

L’incantatrice di Numeri

Realismo Allucinato

 

Come avete capito, non amo Mo Yan. Ritengo che la lettura pubblica delle sue opere sia utilizzata nei laogai come strumento di tortura per i dissidenti.

Che la tanto spernacchiata Grazia Deledda sia un gigante della scrittura nei suoi confronti.

Ma quello che mi lascia tanto perplesso è nella motivazione che hanno dato a Stoccolma: Mo Yan sarebbe un maestro di realismo allucinato.

Il che mi pare poco sensato. Il realismo, purtroppo, è ancora vittima dell’equivoco causato dagli scrittori francesi di fine Ottocento, che hanno imposto l’equazione Realtà uguale Sfiga.

Ma la Realtà è ben più ampia: vi sono tragedie, ma anche momenti di noia, di gioia, di perplessità.

Da questo punto di vista, Proust, che racchiude nelle sue parole tutta la complessità della vita, è ben più realista di Zolà.

E questa visione ampia, universale, manca a Mo Yan. E’ un cronachista, non un costruttore di mondi.

Il Realismo Allucinato, poi, dovrebbe straniare il lettore, utilizzare il contingente come trampolino verso l’Assoluto, mostrando l’infinito nascosto dietro l’Apparenza.

Mo Yan, a differenza di tanti pittori e artisti digitali italiani, non fa nulla di tutto questo: semplicemente annoia e di brutto