Il Nuovo Realismo Magico

Qualche tempo fa, ho evidenziato come uno dei fili conduttori dell’Arte digitale italiana è il realismo magico, evidenziare ciò che è nascosto ai nostri occhi, per trasfigurare la Realtà, ponendoci dubbi sulla sua natura.

Realismo magico che è presente anche nella giovane pittura italiana. Penso a Claudia Venuto, Michela Riba, Elena Cermaria o Rosella Lenci o tra i pittori ad Alessandro Bulgarini… Però l’elenco sarebbe veramente lungo.

Pittori con stile e filosofie differenti, ma accomunati da un sottile filo rosso.

L’attenzione al Vero, non fine a se stessa, ma come base di costruzione di paradossi che ci fanno riflettere sulla tragedia del vivere e sugli inganni che ci imponiamo per andare avanti.

Una pittura che non è consolazione, ma nel suo essere straniante, ci rende più consapevoli di ciò che siamo e quindi più liberi

Rosella Lenci

In genere le catene dell’abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.

E’ una frase di Samuel Johnson che, come tante altre, fa capolino nel caos immondo che è sulla scrivania del mio ufficio

Frase che ogni tanto rileggo, quando voglio riflettere sulla Libertà. Strano concetto, ripetuto mille e mille volte, nei contesti più disparati che, come un vestito indossato troppe volte, rischia di essere logorato dall’Uso.

Qualsiasi sua definizione, mi pare inappropriata. Se dovessi darne una, forse me ne uscirei con un

“Possibilità di essere ciò che si è e di agire di conseguenza”

Banale, no ? Il problema è che nella società attuale, esprime il proprio vero io è una cosa così complicata..

Dobbiamo costruirci delle maschere, per farci accettare dagli altri. Dobbiamo seguire mode e abitudini, per integrarsi negli infiniti gruppi tribali che costituiscono la nostra società. Dobbiamo accettare regole, spesso insensate, per sperare di limitare i danni nella nostra giungla urbana.

Dobbiamo accettare di omologarsi a un pensiero comune, spesso banale, perchè ragionare con la nostra testa, battere strade isolate, lontani dal branco, è faticoso e rischioso.

Ci forgiamo da soli le nostre catene, perchè siamo abitudinari e perchè, in fondo, ci da comodo così, delegare ad altri la nostra vita.

Rosella Lenci con la sua pittura, si ribella a questo stato di cose. Si guarda intorno: non vede che il nostro folle agitarsi, come criceti in gabbia, all’inseguimento di cose futili come il profitto o il potere. Scuote il capo, sul nostro rifiuto di essere veramente liberi.

Si indigna dinanzi alla perdita delle cose che ci rendono uomini: l’empatia con il prossimo, l’amore per la Natura e le piccole cose, la capacità di sognare e guardare oltre l’orizzonte.

E travolge la tela con tali emozioni. La sua pittura è quella di un testimone scomodo che ci mostra ciò che siamo, animali in una gabbia di cemento e di asfalto, capaci di costruire un deserto del cuore e di chiamarlo città, ricordandoci ciò che dovremmo essere.

Per questo le sue immagini, simili agli incubi di Dick, ci perforano l’anima

Art Festival di Cerreto Laziale Parte III

Continuo evidenziare il programma di quella splendida iniziativa che è l’Art Festival di Cerreto Laziale. In particolare dal 30 giugno al 5 luglio esporranno

Luca Piccini
Rita Iszlai
Rocco Manniello
Stefano Momente’
Rosella Lenci

Un abbraccio particolare a Rosella che per i casi della vita, si trovò a essere testimone di quella sera a San Lorenzo, quando cominciò l’avventura editoriale de Il Canto Oscuro