Iskra Coronelli

Negli ultimi anni, purtroppo, in Italia il Potere ha creato un meccanismo di demonizzazione del Dissenso. Qualsiasi voce che osa porsi fuori dal coro viene censurata e demonizzata e, a volte, repressa

E questo genera l’idea per chi protesta che la violenza sia l’unico strumento per farsi ascoltare. Ciò causa un circolo vizioso di insurrezione e repressione.

Una deriva che l’Arte può e deve rompere, svolgendo il ruolo di testimone del suo tempo. Un esempio concreto di ciò è il progetto della fotografa Iskra Coronelli, i cui scatti, dando valore universale all’istante, rendono la Cronaca narrazione.

Uno dei suoi ultimi progetti riguarda l’esperienza No Tav che per lei assume un valore etico: la contrapposizione tra Uomo in armonia con la Natura con quello ridotto a ingranaggio dal Sistema socio Economico

Così, oltre a andare in Val di Susa a documentare quanto accade, fornendo un punto di vista alternativo alla vulgata con scatti suggestivi e potenti, ha deciso di portare avanti una mostra vagabonda che si articola negli spazi diversi da quelli che noi associamo normalmente all’Arte.

Da un vagone occupato da chi lotta per difendere il proprio posto di lavoro, alle piazze e all’Università.

Perchè l’Arte è lotta e vita

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