Più invecchio, più sono convinto che l’Italia non meriti l’Arte Contemporanea. E quanto è successo a Ignazio Fresu a Gradisca d’Isonzo conferma sempre più la mia opinione.
Cerco di riassumere la vicenda per chi non la conosce. Ignazio, in collaborazione con l’associazione “Gradisc’Arte”, che gestisce la galleria d’arte La Fortezza ha realizzato lungo la via Bergamas, un’installazione di cinque pannelli, evoluzione di quanto presentò al Viandante e la sua Ombra, con protagonisti panni e indumenti adagiati come fossero stesi ad asciugare.
Pannelli che vogliono fare riflettere sulla caducità dell’uomo, sugli sprechi della società globale, sui drammi quali l’Olocausto, le vittime dell’amianto, l’immigrazione.
Non l’avesse mai fatto: il parroco della cittadina, invece di occuparsi della cura delle anime, ha aizzato una canea contro le opere d’arte, chiedendo la loro rimozione, al grido di
L’arte è anche provocazione, ma dovrebbe ispirarsi al bello e non alla depressione
Data la mia formazione, mi è già difficile introdurre il concetto di etica nell’Arte… Ma quello di depressione, secondo me, è veramente una forzatura…
Che avrebbe detto il parroco dinanzi alle opere di Grunewald, ad esempio, con tutto quel sangue e quel dolore ? Non è anch’essa deprimente ?
In verità, Ignazio, con i simboli archetipi che crea, apre delle finestre sugli abissi della nostra anima. Per guardarli, bisogna avere coraggio… Cosa che forse manca a chi lo contesta.
Grazie Alessio! In questo mondo di apparenze il giudizio etico si sovrappone a quello estetico, ma finché ci saranno persone critiche come te, non vi è alcun pericolo che l’arte venga esiliata fuori dalla Repubblica e censurata. Già Platone considerava le arti potenti e pericolose modellatrici di carattere. Così, per formare e tutelare i cittadini ideali per una società ideale, l’arte doveva essere rigorosamente controllata. Certe idee sopravvivono e di tanto in tanto sono riproposte.
Le installazioni di Ignazio Freu a Gradisca hanno lasciato il segno. Ritengo in senso positivo. Aldilà dei titoli dei giornali la gente ha potuto osservare, apprezzare, criticare, ha potuto fermarsi, leggere e riflettere. Non è forse un modo per avvicinarsi al mondo dell’arte libera e in libertà? Non è certo la sparata sciocca di chi sta ai margini della cultura che può incidere sulle coscienze. Gradisc’arte continuerà a promuovere iniziative e scambi culturali nel segno della libertà di espressione artistica perchè crediamo sia un arricchimento per la comunità.
Grazie agli artisti toscani per il contributo e l’amicizia
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