E’ inutile ripeterci, come in un mantra, i mille, annosi problemi dell’Esquilino: la pulizia delle strade, la poca sicurezza percepita dai cittadini, il fallimento del welfare che costringe tanti poveri cristi a dormire per strada e ultimo arrivato, la siccità… Insomma, a volte penso che manchi solo l’invasione delle locuste e stiamo apposto.
Problemi con cui i cittadini si confrontano ogni giorno, di difficile soluzione, dato che ahimè nessuno ha la bacchetta magica, che però non possono diventare l’alibi per un tentativo di desertificazione del Rione e più in generale del Centro Storico, per allontanare gli abitanti più poveri e trasformare il tutto in una sorta di resort per radical chic
Tentativo che in questi anni si è espresso nel tentativo di distruggere le tradizionali feste popolari, nell’opposizione dell’arte di strada e nella riqualificazione tramite pedonalizzazione dello spazio urbano.
E la festa di via Balilla, con la strada chiusa al traffico, il suo essere un carnevale estivo, libero, pieno di riso ambivalente e di contatto familiare con tutto e con tutti, in cui viene esaltata l’anima popolare, anarchica e creativa dell’Esquilino, è la migliore risposta a questo tentativo
Per cui lunga vita alla nostra festa di Via Balilla !
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