Sabato scorso sono andato ad ascoltare un concerto dell’Orchestraccia: per chi non la conoscesse, è un gruppo folk-rock romano, in cui musicisti e attori revisionano e attualizzano le canzoni tradizionali dell’Urbe.
Una rivisitazione in termini sia di arrangiamenti, sia di drammatizzazione, che può piacere o non piacere, mio padre ad esempio non la gradisce, ma che ha il grande pregio di riportate alla luce tutta la forza espressiva e la drammaticità di testi che l’abitudine ha spesso nascosto.
In piccolo, penso che la mia narrativa fantastica faccia qualcosa di molto simile: non invento nulla di nuovo, sospetto che nella fantascienza sia stato scritto di tutto e di più, ma con lo steampunk recupero le idee di un secolo fa, mostrandole sotto altra forma, a volte pervertendole, ma cercandone di recuperarne la potenza espressiva…
Ci riesco ? Non so, ma almeno mi diverto a tentare…
pervertendole, ma cercandone di recuperarne la potenza espressiva…
Ci riesco ? Non so, ma almeno mi diverto a tentare…