Laboratorio di mosaico al Centro Anziani Esquilino

Roma-S.-Pudenziana-087

Diciamola tutta: per chi abita a Piazza Vittorio e dintorni è quasi impossibile non aver sentito parlare del Centro Anziani Esquilino, anni fa frequentato da mio nonno, situato a via San Quintino 11; questo per l’amore per il Rione che anima chi lo frequenta, per l’impegno sociale che lo anima e per il numero impressionante di attività che vi sono organizzate, pubblicizzate sul web da un instancabile social manager, uno delle poche persone che, sospetto, riesca a dormire ancora meno del sottoscritto.

Una delle ultime iniziative culturali organizzate dal Centro Anziani è il Laboratorio di Mosaico, iniziato da poco più di una settimana e che si tiene il martedì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e il mercoledì e giovedì dalle 15,30 alle 18,30.

Laboratorio che è un recuperare le radici della Storia dei luoghi in cui viviamo, basti pensare ai mosaici di Santa Maria Maggiore, Santa Prassede e Santa Pudenziana e un viaggio nella bellezza. Realizzare un mosaico, nel suo piccolo è affermare con orgoglio il proprio essere homo faber, creatore del bello e dell’unico, in contrapposizione a una società omologante che vorrebbe privilegiare il virtuale al concreto e svuotare di senso il lavoro, rendendolo sempre più vuoto e alienante.

Laboratorio che si tiene in collaborazione con la Scuola di Mosaico San Lorenzo, la cui storia, che usa l’Arte e il Bello come strumento di conoscenza e integrazione, merita di essere conosciuta.

La Scuola di Mosaico è stata fondata nel 1998, quando un gruppo di docenti ed ex allievi, guidati dal professor Gianfranco Romani e dalla professoressa Alba Cioci (rispettivamente insegnanti di ruolo di educazione artistica ed educazione tecnica), chiese e ottenne dal Municipio III (ora II) di Roma (che gestisce anche la sede circondariale di Rebibbia), spazi aperti a ogni eventuale richiedente nell’ambito dei corsi per adulti (C.T.P., Centro Territoriale Permanente per adulti).

Quindi tali spazi furono individuati nel complesso scolastico “Giosuè Borsi” (attuale Istituto Comprensivo Statale “Via Tiburtina Antica 25”), in via Tiburtina Antica n. 25, dove i docenti dei corsi di Rebibbia erano insegnanti di ruolo.

Furono così avviati i primi corsi di mosaico della durata di due anni e va sottolineato che l’insegnamento del mosaico venne inserito quale materia di insegnamento del C.T.P. (attuale C.P.I.A.).

Lo scopo e lo spirito della scuola sono quelli non solo di divulgare la conoscenza teorica e pratica dell’arte musiva in un continuo confronto con le altre tecniche artistiche, ma soprattutto di creare un centro di aggregazione per persone di età la più varia, di diversa nazionalità (Venezuela, Brasile, Libia, Stati Uniti D’America, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, etc. ), di diverso genere e di diverse condizioni personali e sociali, aperto al territorio, e di riqualificare spazi del quartiere. Non è trascurabile il fatto che molti allievi hanno acquisito una competenza tale da permettere loro di fare di siffatta arte una professione.

Le attività concrete della Scuola consistono principalmente nella didattica teorica e pratica. Agli alunni vengono impartite lezioni teoriche – pratiche relative non solo alle diverse tecniche di realizzazione del mosaico (metodo diretto, metodo indiretto) nonché all’uso di supporti (creta, legno, etc..) e materiali diversi (marmo, pasta vitrea, ciottoli, rame, vetro di risulta….), ma anche alla teoria del colore, quale presupposto fondamentale della tecnica del mosaico. Inoltre ci si sofferma sui fondamenti delle tecniche figurative, in particolare sulla teoria della prospettiva.

I progetti, basati su tematiche scelte annualmente dai docenti, si fondano su ricerche storiche e approfondimenti teorici – pratici, anche con visite a mostre e luoghi di specifico interesse. I manufatti realizzati collettivamente vengono o donati a scuole (ad es. “Guernica”, all’istituto comprensivo statale “Giosuè Borsi”, attuale Istituto Comprensivo Statale “Via Tiburtina Antica 25”), uffici pubblici, aste di beneficienza (Associazione casa Loic), autorità o venduti.

Annualmente vengono effettuate visite a mostre, siti e istituzioni specificatamente destinate all’arte musiva (Scuola mosaicisti del Friuli a Spilimbergo; Giardino dei tarocchi a Capalbio; “Ravenna Mosaico”, Festival Internazionale del mosaico contemporaneo a Ravenna; Centro Aletti a Roma; laboratorio “Studio del mosaico Vaticano” nella Città del Vaticano; sovente, Museo archeologico di Napoli; Basilica di Santa Maria Maggiore e Chiesa di Santa Prassede a Roma, etc).

Tali escursioni culturali sono riservate non solo agli iscritti alla Scuola e all’Associazione, ma anche a tutti coloro che vogliano condividere momenti di aggregazione e svago.La Scuola partecipa e ha partecipato a concorsi pubblici (ad es. “il sapere delle mani” a Nazzano, ove nel 2015 e 2017 rispettivamente Jarmila Polakova e Silvia Caprara si sono classificate al secondo posto; concorso per la realizzazione di un mosaico finalizzato ad abbellire la sede dell’Unep a Roma ..). Inoltre ha contribuito a progetti per l’abbellimento di spazi pubblici (ad es. su incarico dell’allora presidente del II Municipio, Orlando Corsetti, la Scuola ha ideato i bozzetti del mosaico, poi realizzato dai ragazzi del Centro Diurno di via Boemendo, e collocato nell’area verde di Piazza Bologna.

La Scuola ha tenuto corsi relativi all’arte musiva presso vari istituti scolastici (ad es. istituto comprensivo statale “Giosuè Borsi”, attuale Istituto Comprensivo Statale “Via Tiburtina Antica 25”; corsi di aggiornamento per le maestre della scuola primaria “Aurelio Saffi”).

Quindi la Scuola di mosaico rappresenta una realtà storica non solo molto conosciuta nel quartiere per la sua funzione sociale, ma anche nei più qualificati ambienti artistici, che sogliono presenziare alle usuali mostre – laboratorio di fine anno.

Tali mostre si sono tenute, con il costante patrocinio del M.I.U.R. e del II municipio, presso luoghi prestigiosi di Roma, quali la Casina delle Civette e Tecnotown nel villino medievale di Villa Torlonia, e da ultimo, la XVIII mostra, nel Chiostro della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura, attirando un pubblico costituito da visitatori non solo italiani ma anche stranieri.

Sinceramente, auguro ogni successo a tale Laboratorio: in particolare spero che, prima o poi, permetta di replicare un’esperienza simile a quella del murale sito nell’aula magna dell’Ex Caserma Sani, in cui il nostro centro anziani collaborò alla realizzazione di quel capolavoro, purtroppo poco noto e valorizzato, dando un prezioso contributo al recupero degli spazi urbani del nostro Rione, rafforzando con l’Arte e con il dialogo tra culture il tessuto sociale che lo rende vivo.

2 pensieri su “Laboratorio di mosaico al Centro Anziani Esquilino

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