
A voi il testo del reading all’Hula Hoop, in occasione dell’inaugurazione della mostra Il Vuoto e l’Azione di Mauro Sgarbi, dedicata al grande Andrea Pazienza
Vomito. Un giorno la mia testa rimarrà bloccata nel cesso. Affogherò. Che cazzo di morte. Mi immagino la faccia di Roscio, se dovesse trovare il mio cadavere. Una grossa risata, per poi spostarmi a pedate. O pisciarmi addosso.
Barcollo sino alla camera da letto. Non vedo l’ora di sbracarmi, a quattro di bastoni. Evito di guardarmi allo specchio. Non mi va di contare le occhiaie. Sobbalzo. Passi nel corridoio.
“Roscio, e smettila con i tuoi scherzi idioti”
Non risponde. Che coglione. Prendo il cuscino, per sbatterglielo in testa. Esco sul corridoio, gridando come un ossesso. Non c’è nessuno.
Un topo. O un ladro. Trattengo il respiro. In punta di piedi, mi trasferisco in cucina. Da qualche parte, dovrebbe esserci una padella in ferro. Nello scolapiatti, no, non c’è. Apro un paio di sportelli a caso. Eccola. Stringo forte il manico. Non è una spada, ma dovrebbe fare il suo dovere.
Nel salone è vuoto. Ok, sto diventando paranoico. Mi butto sul divano. Dunque, un paio d’ore fa, credo, mi sono fumato due o tre dosi di salvia divinorum. Nel foglietto di istruzioni, c’è scritto
La Salvia storicamente per gli sciamani Mazatec impersona una divinità femminile, individuata poi con l’arrivo dei Conquistadores nella Vergine Maria, da qui il nome Maria Pastora (entità femminile guida di un culto divenuto sincretico). Veniva utilizzata nei tempi più remoti come oracolo, ci si rivolgeva alla divinità per chiedere consiglio, per sapere dove ritrovare oggetti smarriti o rubati.
E poi bla, bla, bla
L’assunzione rende possibile il distacco tra psiche-soma e l’esperienza del viaggio astrale
Stronzate. A me ha fatto venire soltanto un gran mal di testa e vomitare tutta le cena. E pure un poco di tachicardia. Si dice così quando il cuore batte all’impazzata.
Mi alzo, altrimenti comincio a russare e domani mattina avrò tutti dolori al collo. L’Aulin è pure finito. Mi sa che prendo qualche fumetto dalla libreria. Mi concilia il sonno. Vediamo un po’.
L’Uomo Ragno non mi ispira. Neppure Superman. Le pagine di Toppi mi fanno male agli occhi. Sturmtruppen, ecco che ci vuole. Mi faccio due risate e passa la paura. E questo che è ? Mo <Roscio che s’è comprato ?
Andrea Pazienza, perché Pippo sembra uno sballato
Come buttà i sordi. ‘N Eternauta no eh ? Troppa fatica, portarlo a casa. Se proprio doveva prendere qualcosa di Pazienza, poteva comprare una raccolta delle storie di Pentothal o di Zanardi.
Perché Pippo sembra uno sballato. Che domanda scema. Perché è uno sballato. Vorrei vedere chiunque, ad avere che fare la mattina e la sera con gatti, topi e paperi parlanti. Esci scemo. Altro che trip di LSD. Finisci a scrivè Valis, come Philip Dick.
Però se Pippo è uno sballato, allora che è Snoopy ? Cioè, se domani vado in ufficio con un casco d’aviatore della Prima Guerra Mondiale, mi metto seduto sulla scrivania, comincio a fare il rumore della mitragliatrice con la bocca e poi a gridare
Non mi avrai mai Barone Rosso
Come minimo chiamano la neuro e mi fanno internare. E buttano pure la chiave nel Tevere. Guardo l’orologio. S’è fatta ‘na certa. Speriamo che smetta questo dolore alla bocca dello stomaco. Mai più cose sciamaniche, promesso. Prendo una mela dalla fruttiera. Pare che sia una mano santa, contro l’acidità. Almeno così diceva mia nonna, pace all’anima sua. Poveraccia: se sta su una nuvoletta, tra l’angioletti e qualche santo, si starà vergognando di un nipote come me. Oppure no, mi voleva troppo bene.
Alla fine, mi prendo sto coso su Pippo. Entro nel corridoio. Mi pare più lungo. Il sonno fa brutti scherzi. Specchio, specchio delle mie brame. Quanto sono scemo. Oddio, ma quello non sono io. Non è il mio volto. Non ho i capelli biondi, lunghi e lisci. Il mio viso è tondo, mica spigoloso. E il mio naso è tutto, tranne che aguzzo.
E’ un incubo. Sto dormendo sul divano e sogno di andare in giro, come il tizio con la farfalla. Prima o poi Roscio mi scuoterà e sarà tutto finito.
“Zavaglio, hai visto Pietra e Colas ? Soccia ieri che al clubbino han fatto una gran busseria.. Se passa la Madama, fa un gran ripulisti”
“Ehm ?”
“Buson, hai la cassa adosso ?”
Ho un sospetto sul senso delle sue parole
“Non ne posso più ! Che schifo di vita. Pure gli incubi me ‘nsultano”
“Oh cinno brisa strazzer i maron”
“Ma non rompe ”
Se è la salvia a fare effetto, mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Non penso che gli sciamani litigassero con la propria immagine riflessa.
“Ciocapiatti, non ti permettere. Io sono Zanna”
“E io Charlie Brown”
Leggerò meno fumetti. Leggerò meno fumetti. Leggerò meno fumetti. Se lo ripeto un numero sufficiente di volte, magari mi convinco a farlo.
“Io sono Morte, Frantumatore di mondi. Io sono il buco nero nascosto nel tuo animo. Io sono l’Armaggedon”
“Io sono la Speranza”
Va bene, non seguirò più i consigli der Pinna. Niente cose esotiche, dai nomi strani. Solo buon vecchio fumo. Almeno mi fa dormire tranquillo
“Io sono te. Il Vuoto che riempie ogni tua azione”
“Sei un fattone imbecille che sogna personaggi dei fumetti, invece che donnine ignude di facili costumi ? Da retta a me, sei proprio ridotto male… C’è di meglio in giro !”
“Non hai torto. Ma sono il Male che è dentro di te. E tu sei mediocre anche nella cattiveria.”
“Sarò mediocre, ma non cattivo”
“ Il male compiuto verso gli altri è l’unico modo per fare del bene a sé stessi. E tu non fai neppure questo. Poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”
“Non mi parlare di vomitare, te prego… Io sono io. “
Cose da fare domani. Cercare uno psicanalista, ma uno di quelli bravi, per farmi spiegare il perché delle mie discussioni con i personaggi dei fumetti. Roscio però sta messo peggio. Sono anni che si sogna ogni notte Toro Seduto, che lo guarda accigliato. E manco gli piacciono i film western
Ogni volta Roscio prova a parlare a Toro Seduto e lui gli risponde in lakota. Ovviamente, Roscio non capisce un tubo. S’è pure messo a studiarla, la lingua degli Apache
“Io vengo come l’avaro Tempo per cogliere e accogliere nelle Mie ardenti fauci i deboli timorosi”
“No, tu sei debole”
“Non dire boiate”
“Io sono un mediocre, ma tra poco questo incubo finirà. Domani mattina, se vorrò, potrò cambiare la mia vita. Niente più canne, niente più alcool, un gesto carino a chi ti sta accanto. Niente più rancori o paure. Raccoglierò i frammenti della mia vita. Io sono libero. Tu sei prigioniero di una vignetta, condannato a essere sempre uguale. Io sono migliore di te”
“E se fossi anche tu un fumetto ?”
“Nahhhh… Nessuno mi leggerebbe”
“Pure tu hai ragione…”
Si accende una sigaretta
“Cambierò”
“Ho i miei dubbi…Devo andare a casa che c’ho un ciapino da fare”
Scompare dallo specchio, lasciandosi dietro una risata amara